Il Sovrintendente: «Gattamelata, i cartelloni pubblicitari restano al loro posto»

Sabato 13 Maggio 2023 di Nicoletta Cozza
La statua del Gattamelata coperta dai cartelloni pubblicitari

PADOVA - «Parleremo anche di questo argomento lunedì, durante l’incontro che avrò con il delegato pontificio Fabio Dal Cin. Per ora, però, non si toccano in quanto sono stati autorizzati. Ma sicuramente troveremo una soluzione condivisa». Il sovrintendente Vincenzo Tinè affronterà immediatamente il problema sollevato l’altro ieri dal sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, che, in una lettera indirizzata a lui, al sindaco e al vescovo, aveva definito “una mortificazione” i cartelloni pubblicitari che avvolgono i ponteggi attorno al Gattamelata.

La Delegazione Pontificia, invece, non ha voluto intervenire sul tema, sostenendo che le autorizzazioni vengono concesse direttamente dagli uffici di via Aquileia.

IL FUTURO

Questi, quindi, sono giorni decisivi per il futuro del monumento equestre di Donatello, anche perché le commissioni che dovranno pronunciarsi sul suo stato di salute e sulle modalità di intervento ora sono due. Al Comitato scientifico nominato mesi fa dalla Delegazione Pontificia e già al lavoro, presieduto dall’ex soprintendente Fabrizio Magani, infatti, si è aggiunto il Gruppo di lavoro scelto adesso dalla Soprintendenza in accordo con Sgarbi, al vertice del quale c’è Tinè, che dopodomani con l’arcivescovo definirà pure il cronoprogramma delle operazioni per la salvaguardia del capolavoro assoluto di Donatello, minato da anni di esposizione alle intemperie e al guano. Il sottosegretario, peraltro, aveva bocciato pure l’ipotesi di sostituire l’originale, da trasferire al Museo, con una copia.


GLI ESPERTI
«La Sovrintendenza - ha spiegato Tinè - considerata l’importanza del monumento e le problematiche che presenta, ha ritenuto di dotarsi di questo gruppo di esperti, composto innanzitutto dai propri funzionari, Francesca Vendittelli e Monica Pregnolato, e poi dai docenti universitari Giancarlo Gentilini, uno dei massimi conoscitori di Donatello, e Anna Saetta dello Iuav per le criticità del basamento, e poi da due tecnici dell’ICR, cioè Roberto Ciabattoni e Francesca Angelo. Abbiamo creato la “squadra” da me presieduta per assistere la Soprintendenza nelle attività di controllo, supervisione e regia di un’operazione complicata di restauro. Giustamente la proprietà ha esperti di sua fiducia, ma la Soprintendenza e il Ministero, che hanno funzione di sorveglianza e autorizzazione, hanno fatto altrettanto. Saranno utili due commissioni e contiamo di fare un ottimo lavoro insieme. Ci concentreremo su rilievi e diagnostica, andrà definito un cronoprogramma e valutata l’eventualità di avere altri canali di finanziamento, anche ministeriali. Ci raccorderemo all’insegna della trasparenza e della condivisione, perché tutte le persone che hanno competenze, a partire da Sgarbi, esperto di storia dell’arte rinascimentale, hanno diritto di partecipare alle decisioni su un bene così importante».


LA DELEGAZIONE
A questo proposito la Delegazione Pontificia ha diffuso una nota in cui afferma di «aver accolto con favore l’istituzione di un gruppo di lavoro per la verifica delle diverse fasi progettuali ed esecutive delle opere di conservazione del Gattamelata disposta dalla Soprintendenza. È un segno di attenzione per la tutela di una delle opere più importanti dell’arte occidentale. Un dovere che la Delegazione Pontificia ha per la salvaguardia del monumento. Del gruppo fanno parte personalità di altissimo livello che potranno dialogare con il Comitato Scientifico scelto dalla Delegazione, dato che la valorizzazione del Gattamelata è stata condivisa con la Soprintendenza e così sarà in futuro, soprattutto ora che, a conclusione dei rilievi tecnici, dovranno essere definite le attività diagnostiche e il cronoprogramma per il restauro del monumento in bronzo e della base lapidea. Intanto si stanno approntando le attività per la visita guidata sui ponteggi, occasione unica di divulgazione che dovrà coincidere con la sicurezza del capolavoro e degli ospiti. Le straordinarie caratteristiche dell’opera inducono sia la Delegazione che lo Stato a lavorare nel rispetto delle leggi per un restauro che tramandi il Gattamelata alle future generazioni». «Si tratta di un ulteriore passo verso l’auspicata condivisione dei dati scientifici utili alla migliore salvaguardia di un simbolo del Rinascimento – ha commentato Dal Cin – non possiamo che augurare al Gruppo di Lavoro della Soprintendenza e al Comitato Scientifico il miglior cammino verso un’impresa di restauro e valorizzazione che auspichiamo esemplare a livello mondiale».
 

Ultimo aggiornamento: 08:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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