Cresta sui pieni di gasolio, operaio comunale a processo

Martedì 28 Luglio 2020
Cresta sui pieni di gasolio, operaio comunale a processo
PADOVA Avrebbe utilizzato le tessere carburante intestate all'amministrazione comunale per fare la cresta sui pieni e intascare la differenza in contanti. Un dipendente di Palazzo Moroni andrà a processo assieme ad un complice con l'accusa di peculato aggravato. Emiliano Salvatore Prezzavento, 41 anni, residente in città, è un operaio specializzato idraulico e lavora nel settore Lavori pubblici del Comune. Ha la disponibilità di un mezzo comunale con cui effettua gli spostamenti nel territorio cittadino e provvede personalmente al rifornimento di carburante. Si sarebbe intascato alcune migliaia di euro.

É stata una segnalazione pervenuta al comando della Polizia locale a dare il via alle indagini. Il 6 maggio scorso gli agenti del comandante Fontolan hanno compiuto, su disposizione del sostituto procuratore Benedetto Roberti, una perquisizione domiciliare a casa di Prezzavento sequestrando due tessere Cartissima Q8 intestate al Comune di Padova. La prima si riferiva al mezzo abitualmente utilizzato dall'operaio e risultava scaduta il 31 dicembre 2018. L'altra era invece collegata ad un altro veicolo assegnato al magazzino dell'amministrazione cittadina, ed in uso ad un collega del 41enne. Secondo l'accusa Prezzavento si sarebbe impossessato della tessera nel febbraio scorso accedendo liberamente al locale in cui era custodita e l'avrebbe poi adoperata per i suoi traffici. Una terza Cartissima Q8 è stata invece sequestrata dalla Polizia locale un paio di giorni dopo nel cassetto del registratore di cassa della stazione di servizio di corso Boston.

GLI AMMANCHI
Gli inquirenti hanno accertato che l'operaio si recava in media 2-3 volte la settimana al distributore Q8. Il giochetto andava avanti da circa un paio d'anni. Prezzavento effettuava il rifornimento di metà serbatoio ma pagava un pieno completo. La quota eccedente gli veniva corrisposta in contanti. In due o tre occasioni l'operaio avrebbe invece utilizzato le eccedenze per saldare in taniche piene di gasolio un debito contratto con un conoscente, il 37enne romeno Adrian Costantin Bercea, 37 anni, residente in città, che dovrà ora rispondere anch'egli di peculato.

Nell'inchiesta è finito pure un complice dell'operaio che negli ultimi mesi aveva la disponibilità della tessera carburanti rubata in magazzino. La posizione di quest'ultimo è stata però stralciata dalla Procura. Per Prezzavento e Bercea, difesi rispettivamente dagli avvocati Cristina Broggin e Enrico Cogo, il pubblico ministero Roberti ha invece sollecitato il giudizio immediato. Il processo andrà a ruolo il 4 gennaio del prossimo anno.
Luca Ingegneri
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