CITTADELLA - Un padovano è tra i migliori bonsaisti italiani. É Matteo Dal Lago, 51 anni, di Cittadella.
Una tradizione antica
L’arte del bonsai consente di riprodurre in miniatura alberi maestosi. Come tutte le pratiche zen si fonda sulla ricerca di una perfetta sintonia tra uomo e natura. A Dal Lago sono state riconosciute competenza, passione ed originalità, oltre che dedizione. Ma questo non è l’unico successo che Dal Lago ha ottenuto al congresso. «Un mio allievo, il vicentino Vincenzo Bandello di Rosà, ha partecipato con una composizione, nella categoria “Nuovo talento italiano” e l’ha vinta. Grazie a questo riconoscimento, il prossimo anno parteciperà al concorso europeo dei bonsaisti rappresentando l’Italia. Sono molto orgoglioso».
L'inizio di tutto
La passione per i bonsai di Dal Lago è scattata quando, nel 1997, ha acquistato per beneficenza un olmo cinese su una bancarella. «Da quel momento per molti anni ho provato da autodidatta a costruire un bonsai. Poi mi sono affidato ad un pioniere del bonsai in Italia, Maurizio Rovida, e mi sono iscritto al Marostica Bonsai Club». Ha poi frequentato i seminari di Marco Invernizzi e Mauro Stemberger, e ha fatto tanta pratica arrivando a realizzare una collezione personale. «In questi anni ho potuto fare delle demo in Italia, Spagna e Germania, ho partecipato a dimostrazioni seguite anche dalla stampa specializzata». Non sono mancati i riconoscimenti. Dal Lago è stato più volte in Giappone in visita ai più bei giardini bonsai per capire i segreti di quest’arte. Nel 2016 è stato cofondatore dell’Italia Bonsai Museum con sede a Marostica (Vicenza), mostra permanente composta di 36 piante di alto livello bonsaistico provenienti in parte dalla collezione personale di Mauro Stemberger e da collezioni dei soci del Club cittadino fondato nel 1990 e cresciuto in maniera esponenziale. Dal Lago, anche membro del direttivo nazionale dell’Ubi, ci tiene a far sapere che l’olmo cinese è ancora vivo e vegeto.