Raffica di furti, ladri anche nella villa di Franceschi, patron di Grafica Veneta

Martedì 13 Dicembre 2022 di Serena De Salvador
foto d'ARCHIVIO
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ALTA PADOVANA - Dalle ville agli appartamenti, dalle abitazioni in aperta campagna a quelle che affacciano su strade trafficate. Passando per negozi e automobili di grossa cilindrata. Con l'arrivo del freddo e il buio che cala già a metà pomeriggio l'Alta Padovana torna a vivere l'incubo dei ladri. Una piaga che a macchia di leopardo affligge l'intera provincia, ma che nella zona più a nord in questi giorni si è intensificata. I cittadini hanno paura e nonostante i controlli delle forze dell'ordine viene chiesta maggiore attenzione alla sicurezza. Anche perché raramente i responsabili vengono individuati in tempi brevi e gli oggetti spariti sono pressoché irrecuperabili.
I ladri hanno preso di mira anche un obiettivo illustre, la villa a Rustega di Camposampiero dell'imprenditore Fabio Franceschi, patron di Grafica Veneta. Il colpo, risalente a sabato sera, è con ogni probabilità frutto di un'azione pianificata nei dettagli. Anche in questo caso i banditi hanno puntato alla refurtiva che va per la maggiore: gioielli e denaro contante.

IL CASO
«Non posso non pensare che sia stato un furto accuratamente pianificato, che abbiano studiato le nostre abitudini spiega l'imprenditore La casa è in aperta campagna. Erano circa le 20.30 e non c'era nessuno, per fortuna. Hanno sfondato una vetrata, ma immediatamente è scattato l'allarme: in meno di quattro minuti sono arrivati gli addetti del servizio di vigilanza e, subito dopo, i carabinieri. I banditi sono riusciti a racimolare ben poco perché sono dovuti fuggire».
Il bottino ammonta a qualche monile, anche se il proprietario dovrà fare i conti soprattutto con il costo della riparazione del vetro infranto. Ad agire sono state tre persone, ma non si esclude che nelle vicinanze possano esserci stati anche altri complici. «Le telecamere a visione notturna li hanno perfettamente immortalati. A entrare nel perimetro sono stati tre uomini, con i passamontagna a coprire il volto. Uno è rimasto a fare il palo e due sono entrati fisicamente aggiunge Franceschi Di fatto sono scappati a piedi, probabilmente lungo l'argine. Immagino che a piedi ci siano anche arrivati e questo mi fa pensare che qualcuno li attendesse in auto da qualche parte nelle vicinanze».
Le indagini per identificare i membri della banda sono in corso e le immagini delle telecamere sono state acquisite dagli inquirenti. Quel che resta sono amarezza e paura. «Il fastidio c'è ed è tanto prosegue Franceschi Mi ha colpito anche la velocità con cui hanno agito. Nel male possiamo dire che ci è andata bene: per fortuna non eravamo in casa, perché finché ci si ritrova con una finestra rotta o qualche oggetto rubato è un conto, ma faccia a faccia con questa gente non si può mai sapere cosa può accadere. C'è chi viene picchiato dai ladri, cosa inaccettabile. Comunque erano di certo persone con esperienza».

I RAID
Vari tentativi di furto si sono registrati anche domenica. Gli ultimi in ordine di tempo dopo le 18 nella zona di via Trento a Trebaseleghe. A segno invece sono andati un paio di raid a Piombino Dese, sempre domenica, in vicolo Fratelli Aggio e via Pascoli. Sabato sera i ladri sono arrivati fino a Vigonza, colpendo una villetta bifamiliare in via Garibaldi, anche in questo caso sfondando un vetro. Un'altra serie di furti si è verificata durante il ponte dell'Immacolata, tra giovedì e venerdì, tra i comuni di Fontaniva e Cittadella. I ladri puntano soprattutto a contanti e gioielli, evitando invece di trafugare dispositivi elettronici o elettrodomestici e colpiscono in particolare tra le 19 e le 22. In un'occasione è stato rubato anche un fucile.
Mentre la rabbia dei cittadini cresce e da più parti vengono invocati maggiori controlli, nell'Alta si è registrato anche un furto a una sala giochi. Una spaccata in piena regola in questo caso, con un commando formato anche stavolta da almeno tre persone che a suon di piedi di porco hanno divelto una vetrata e vuotato le slot machines.
 

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