Banda del buco in azione all'Eni: spariti duemila euro e molti danni

Martedì 2 Aprile 2019 di Marina Lucchin
Banda del buco in azione all'Eni: spariti duemila euro e molti danni
PADOVA - «I ladri hanno fatto un buco nel muro, la polizia è arrivata ma non l'ha visto perchè l'avevano coperto. Poi i malviventi sono tornati quando hanno visto gli agenti andarsene. Hanno fatto un nuovo buco, quindi sono entrati. A questo punto hanno aperto con calma la cassaforte e portato via 1.300 euro in contanti più altri 850 euro di gratta&vinci. Tutto perché l'allarme perimetrale non è stato aggiustato, nonostante le nostre richieste». 
È arrabbiata, delusa e amareggiata Fiorenza Venturi che gestisce il distributore Eni di corso Boves, colpito nella notte tra domenica e lunedì, intorno all'1, da una banda di ladri. Racconta come sono andate le cose guardando le immagini della videosorveglianza che riprendono i malviventi - se ne contano almeno tre - lavorare con tutta la calma necessaria per mettere a segno il colpo. 
 
LA TESTIMONIANZA
«L'allarme perimetrale è rotto da settembre. E appena ce ne siamo accorti l'abbiamo segnalato all'azienda che lo dovrebbe sistemare. Cosa che però non è mai stata fatta nonostante le sollecitazioni. Fatto sta che, in queste condizioni, l'allarme in questi mesi ha suonato varie volte senza motivo. Così, anche ieri sera, probabilmente, si è pensato che la sirena stesse suonando per nulla. Invece no, questa volta sono entrati davvero e, oltre al bottino, che non è poi di poco conto, bisogna aggiungere i gravi danni che hanno provocato alla struttura e alla cassaforte». 
I ladri si sono messi all'opera poco dopo l'una, come si vede dalle registrazioni delle videocamere di sorveglianza. Si notano tre uomini che perlustrano l'area e poi iniziano a colpire il muro per entrare. «In pratica hanno fatto un primo foro, ma poi l'allarme è scattato. Così sono arrivati i poliziotti, ma non l'hanno visto perchè i ladri l'avevano coperto con un cassonetto dell'immondizia. Quindi i malviventi hanno aspettato che gli agenti se ne andassero e poi si sono rimessi a scavare un nuovo buco per entrare meglio. Questa volta con tutta la calma di cui avevano bisogno perché una volta entrati hanno distrutto tutti i dispositivi di sicurezza che avevamo. Poi si sono dati da fare con la cassaforte, l'hanno perta e hanno rubato i 1.300 euro che c'erano dentro. Quindi sono andati dalla parte del bar e hanno preso i Gratta&vinci. A questo punto se ne sono andati senza problemi».
IL PRECEDENTE
Il distributore era stato razziato più volte nell'arco di un solo mese nel 2016, tanto che esasperati i titolari avevano posto anche un cartello per disincentivare i malviventi: Sapendo quanto fatica costa lavorare, vi avviso che sono finiti sia i soldi che le sigarette. Ora vedete voi. «Sono 20 i colpi in 10 anni». 
Marina Lucchin 
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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