Caccia all'uomo dopo la scorribanda e il terrore: rintracciato in un edificio abbandonato

Martedì 2 Giugno 2020 di Marina Lucchin, Luisa Morbiato
I vigilanti del bar Gancino, tra i primi a intervenire
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PADOVA - Il furgoncino della nettezza urbana che arriva a tutta velocità contromano e infila la curva in direzione piazza dei Signori, ma si schianta a ridosso dell'ingresso della banca. Il guidatore che scende grondando sangue e impugnando una pistola che agitava in aria. Una scena da film che ha scatenato il panico tra i tanti giovani e non che, l'altra notte, intorno all'una e 30 stavano tranquillamente chiacchierando in piazza Duomo sorseggiando un drink. 

TERRORE TRA GLI AVVENTORI
Momenti di terrore all'una e mezzo di notte in pieno centro. L'uomo autore della scorribanda è Tarek Zitouni, 41enne cittadino tunisino pluripregiudicato, fino a pochi giorni fa domiciliato nella casa del suo ex datore di lavoro, a Padova. Fuggito a piedi, è stato cercato da carabinieri e polizia per diverse ore, fino al ritrovamento in zona Stanga. E' stato sottoposto a fermo per rapina e tentata rapina aggravata continuata.
In piazza Duomo i presenti in preda al terrore hanno subito tentato la fuga verso il Duomo e via Barbarigo gridando aiuto. Altri, una trentina circa i più vicini all'ingresso del bar il Gancino «si sono precipitati in massa all'interno del locale per cercare un rifugio. Gli addetti alla sicurezza li hanno subito messi al sicuro chiudendo le porte del bar e hanno cercato di placare il panico» racconta un testimone. 

I VIGILANTI DEL GANCINO
I vigilanti, sempre secondo chi ha assistito alla scena, poi sono accorsi sul luogo dell'incidente insieme agli uomini della security in servizio in piazza dei Signori, anch'essi attratti dal grande botto. Unica testimonianza della sua fuga ampie chiazze di sangue sotto il portico. A inseguire il malvivente, secondo un altro testimone, invece «due ragazzi che si trovavano all'inizio di via Manin che, visto l'uomo fuggire brandendo l'arma l'hanno rincorso e acciuffato riuscendo a strappargli la pistola», risultata poi un'arma giocattolo. Il malvivente nonostante le ferite è riuscito a divincolarsi e a continuare la sua fuga. La notte folle iniziata a Ferrara, secondo un'altra testimonianza, prima dell'epilogo in piazza Duomo, ha avuto uno sviluppo anche in Corso Milano, all'altezza della gelateria la Romana. un giovane ha raccontato che il furgoncino dell'azienda di rifiuti «si era bloccato in corrispondenza della gelateria mentre stavo passando, è sceso uno sconosciuto che ha cercato di parlarmi. Quando ho visto che aveva una pistola in pugno sono scappato, temevo volesse rapinarmi». Molto probabilmente il malvivente, che aveva desistito vedendo il giovane correre via, era risalito sul furgone e continuando la sua corsa si era ritrovato in piazza Duomo.

LE TESTIMONIANZE
Ieri mattina i residenti di via Manin dichiaravano che nulla avevano sentito di quanto era accaduto nella notte, solo una persona ha parlato di un grande botto a tarda ora, ma di non essersi interessato della provenienza. Per qualche altro residente invece si è trattato solo dell'ennesima notte di follia nel cuore della città.  Ad accorgersi che nella notte c'era stato un incidente la consigliera comunale Vanda Pellizzari che, ieri mattina di buon'ora, passava da via Monte di Pietà. «Stavo andando in banca per controllare se si poteva entrare e a fianco dell'ingresso ho visto una miriade di vetri a terra e sul cornicione a metà del muro, un fanale pezzi del muso di un'auto. Deve essere stato un gran botto così ho deciso di andare in Comune per informare la polizia locale. Ho preso via Manin e dopo pochi metri per terra c'era una grande pozza di sangue proprio vicino all'ingresso della pizzeria. Percorrendo la via ho trovato altro sangue che imbrattava il pavimento sotto il portico fino all'edicola all'angolo con piazza delle Erbe». «L'importante era avvisare affinché fossero rimossi i vetri ma anche il sangue. Più tardi ho ripercorso via Manin e ho visto gli addetti che ripulivano tutto. Sono episodi che provocano tristezza, è davvero un peccato che in città si verifichino spesso cose di questo genere. Ovviamente non è colpa di nessuno ma spiace oltre che per Padova per tutte le persone che erano tranquille a godersi la serata e si sono spaventate».

LA CACCIA ALL'UOMO
Ferito nello schianto il malvivente, inseguito da due ragazzi di origine tunisina che l'hanno disarmato, è riuscito in ogni caso a fuggire, lasciando lungo tutta via Manin e fino a piazza delle Erbe una scia di sangue, prima di riuscire a far perdere le proprie tracce. Carabinieri e polizia, impegnati nella caccia all'uomo fin dai primi momenti, sono riusciti a rintracciarlo in un edificio abbandonato in via Corrado, vicino al Centro Sportivo Universitario. Portato in ospedale, medicato e identificato,  L'uomo era già stato denunciato dall'Arma di Piove di Sacco nella notte del 24 maggio, sempre per rapina e anche per resistenza e lesioni personali volontarie nei confronti proprio del padrone di casa. 

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