Sorpresi a pescare si giustificano: «Usciti di casa per fare la spesa»

Sabato 4 Aprile 2020 di Cesare Arcolini - Francesco Cavallaro
Sorpresi a pescare si giustificano: «Usciti di casa per fare la spesa»
ALBIGNASEGO - Ha avuto la faccia tosta di scrivere sull’autocertificazione testuali parole: «Sono uscito per cercare un bancomat, mi sono perso e non ricordo più la strada di casa». Peccato che l’uomo, residente a Padova, sia stato beccato una sera dei giorni scorsi intorno alle 23.30 nel pieno centro di Albignasego da una pattuglia dell’Unione della polizia municipale Pratiarcati (presta servizio pure nei Comuni di Maserà e Casalserugo). Dallo scorso 10 marzo, in tutta la provincia, sono state controllate dalle forze dell’ordine 23.718 persone. Di queste, ne sono state sanzionate 410 e denunciate 906. Verifiche, inoltre, su 9.871 esercizi commerciali, 48 dei quali sono risultati irregolari. Fra gli interventi più particolari, la polizia locale e i carabinieri di Albignasego hanno elevato 53 multe ad altrettante persone che si trovavano fuori dalla loro abitazione senza un giustificato motivo (nello specifico, 35 i verbali staccati dalla Pratiarcati, 18 dai militari dell’Arma). Un rodigino, ad esempio, è stato fermato a Maserà mentre, a suo dire, stava cercando una farmacia. Ha riferito di avere un gran mal di testa e che, per questo, doveva assolutamente comprare dei medicinali. Una runner di Albignasego è stata sorpresa a fare jogging a 6 chilometri da casa. Singolare pure la sua giustificazione: «C’era un cane che mi rincorreva, sono dovuta per forza di cose scappare, altrimenti mi avrebbe morsicata».

Simile, per certi aspetti, un’ulteriore scusa accampata da un residente della città degli Obizzi, scoperto allorché stava camminando a due chilometri dalla propria dimora: «Sono uscito per far fare una passeggiata al mio cane nel raggio dei 200 metri consentiti. L’animale è scappato e mi è toccato rincorrerlo». 
«I controlli effettuati dimostrano che la stragrande maggioranza dei cittadini rispetta le regole in maniera rigorosa, diligente e scrupolosa», sottolinea il sindaco di Albignasego, Filippo Giacinti. «Alle forze dell’ordine il compito di vigilare in maniera costante – prosegue – Siamo ben consci che ci viene chiesto di fare dei sacrifici; tuttavia, solo così riusciremo ad uscire da questa emergenza. Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte, stando a casa e uscendo solamente per vere emergenze o necessità». In crisi le coppie di “morosi”, che sembrano soffrire in modo particolare la lontananza forzata. Una ragazza padovana è andata in bicicletta fino a Casalserugo pur di incontrare il fidanzato che non vedeva da diverso tempo. Gabriele Volponi è il sindaco di Maserà, nonché presidente dell’Unione Pratiarcati: «Il Dpcm sulle limitazioni non è stato emesso per fare cassa, ma per applicare il principio della salvaguardia della salute pubblica, nel solo interesse della comunità». «Alcune giustificazioni addotte sono assurde, purtroppo c’è chi non ha ancora capito il danno che può provocare a sé o agli altri con questi comportamenti irresponsabili».

Come quei due pescatori che ieri sono stati colti in flagranza a Tribano: hanno presentato un’autocertificazione che riportava la dicitura “Spesa al supermercato”. O come quel signore di Tombelle che stava passeggiando lungo le strade di Villatora senza una valida giustificazione; non aveva nemmeno compilato l’autocertificazione. Alla luce di questi episodi i controlli, come chiariscono i sindaci della provincia, nei prossimi giorni proseguiranno sempre più serrati. «Ci sono troppi furbetti in giro – spiega Michele Giraldo, primo cittadino di Brugine – noncuranti delle conseguenze delle loro azioni. Gli agenti della polizia municipale e gli uomini dell’Arma fanno bene a serrare le fila». Daniele Canella, sindaco di San Giorgio delle Pertiche, dichiara di essere favorevole a “monitoraggi sempre più pressanti al fine di scoraggiare anche gli ultimi disonesti”. E c’è chi, come Martino Schiavon, primo cittadino di Ponte San Nicolò, dall’inizio dell’emergenza ha lanciato decine di appelli «affinché venga setacciato il territorio e vengano sanzionati i pedoni e gli automobilisti che non sono a norma. In ballo c’è la vita, non si può scherzare». Infine, il collega di Arzergrande, Filippo Lazzarin, esce di tanto in tanto con la sua auto per verificare eventuali assembramenti in zona: «Se noto più persone insieme, non autorizzate, avverto immediatamente i carabinieri e la polizia locale».

 
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