Finì in manette per alcuni colpi di fucile contro il ristorante a Ca' Sana di Padova: è stato assolto

Venerdì 26 Maggio 2023 di Marina Lucchin
IL RISTORANTE VEGANO - Al Ca' Sana furono sparati alcuni colpi di fucile contro la struttura

PADOVA - Tre colpi di fucile in rapida sequenza esplosi contro la facciata del ristorante Ca’ Sana a Brusegana hanno disegnato altrettante rose di pallini nello spazio di muro tra le finestre del piano terra e quelle del primo piano.

Erano passate da poco le 20 di domenica 21 gennaio 2018 quando i due clienti che in quel momento stavano cenando nel ristorante e il personale, hanno sentito tre botti sordi. Per l’attentato, a maggio dello stesso anno, era stato arrestato Giuliano Ventrice, accusato di aver sparato con un fucile a pompa da caccia (detenuto irregolarmente) contro la facciata del locale, danneggiandone la struttura, per intimidire il titolare Matteo Sandron. Ieri, però, il giudice Laura Chillemi l’ha assolto per non aver commesso il fatto.


IL FATTO
Erano passate da poco le 20 di quella domenica di gennaio sera quando il personale e i due clienti che in quel momento stavano cenando hanno sentito tre botti sordi. Attirati dai rumori, sono usciti e si sono accorti di quanto era accaduto. Subito hanno richiesto l’intervento dei carabinieri, corsi in via Martiri Damiano e Sebastiano. I tre colpi erano stati sparati, molto probabilmente, dal cancello del giardino antistante il locale dove, a terra, sono stati recuperati i bossoli delle cartucce esplose
«Era una serata particolarmente tranquilla - aveva raccontato all’epoca Laura Bolpin contitolare del Ca’ Sana -. C’erano due clienti che stavano cenando. Dall’interno si sono sentiti gli spari: incuriositi sono usciti per vedere cosa stava accadendo ma, di sicuro non immaginavano quello che è accaduto poi si sono accorti di uno dei colpi che ha centrato la facciata. Hanno avvisato noi titolari e subito è partita la chiamata ai carabinieri. Poi, controllando, ci siamo accorti che i colpi di fucile esplosi erano tre. Un episodio misterioso ed inquietante che più che incutere paura ci lascia sbigottiti perché non sappiamo trovare una motivazione, inoltre anche l’orario, intorno alle 20, è anch’esso un fattore anomalo». 


LE IPOTESI
I carabinieri avevano individuato due piste: il gesto folle e insensato di un cacciatore che non digerisce la politica ambientalista del locale, oppure quello intimidatorio da parte di qualcuno che vede nel ristorante, che da sempre sposa le idee di Legambiente, un ostacolo alla nuova lottizzazione prevista sulle aree verdi in vendita dagli istituti Riuniti di Assistenza. All’arresto di Ventrice si arrivò solo successivamente, quando finì in manette per il reato di evasione dal carcere di Padova e il suo successivo ritrovamento nel comune di Bruino nel Torinese. Concluse le indagini, l’uomo era stato rinviato a giudizio, ma il giudice a conclusione del processo, l’ha assolto con formila piena per non aver commesso il fatto. Gli spari contro Ca’ Sana contonuano a restare un mistero. 

Ultimo aggiornamento: 07:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci