PADOVA - Sequestro preventivo di beni e denaro per 600 mila euro. È il provvedimento eseguito dai finanzieri del comando provinciale di Padova questa mattina, 12 luglio, nei confronti di due società e dei relativi amministratori accusati di aver frodato l'Iva. Le fiamme gialle hanno analizzato il fatturato di una società padovana operante nel commercio di materiale elettrico e hanno capito che c'era qualcosa di strano.
La frode dell'Iva
Le indagini hanno portato alla luce un complesso sistema evasivo fondato sull'omesso versamento dell'Iva di una ramificata compagine criminale che utilizzava sei società, tutte operanti nel settore del materiale elettrico.
La frode ha coinvolto anche un'impresa della provincia di Treviso che si è avvalsa dello stesso fornitore europeo per documentare fittiziamente i propri acquisti. Il sistema serviva a mettere sul mercato i prodotti a prezzi competitivi, grazie all'evasione dell'Iva, generando così fenomeni di distorsione della concorrenza. I sei amministratori sono stati denunciati per associazione per delinquere, emissione e utilizzo in dichiarazione di fatture per operazioni inesistenti per un imponibile di poco superiore a 4,2 milioni di euro.
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