Frode fiscale nel tessile, riciclano 380mila euro attraverso il ristorante cinese: 3 complici nei guai

Giovedì 28 Gennaio 2021 di Redazione online
Frode fiscale nel tessile, riciclano 380mila euro attraverso il ristorante cinese: 3 complici nei guai
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PADOVA/TREVISO - Tre cinesi sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza di Treviso per aver riciclato 382.000 euro, provenienti da una frode fiscale nel settore tessile. Le indagini nascono dagli sviluppi dell' operazione "Il sarto", conclusasi nell'ottobre 2019 con l'arresto dell'autore della frode, realizzata mediante l'utilizzo di false fatture per circa 6 milioni di euro.

Gli approfondimenti successivi hanno permesso di accertare che i tre indagati si sono adoperati per consentire al dominus della frode fiscale di rientrare in possesso del denaro derivante dal meccanismo fraudolento finalizzato all'evasione delle imposte.

I finanzieri hanno accertato che due dei tre indagati, gestori di un ristorante di cucina orientale a Galliera Veneta (Padova), dopo aver ricevuto bonifici da parte di alcune imprese «cartiere» coinvolte nella frode, hanno consegnato in contanti alla moglie del principale indagato somme di denaro provenienti dalla loro attività di ristorazione, «ripulendo» così il denaro derivante dagli illeciti fiscali. La «commissione» che veniva riconosciuta ai due ristoratori cinesi era di 150 euro per ogni consegna  (dell'importo singolo di 10 mila euro), che avveniva sistematicamente all'interno del ristorante negli orari di chiusura. I due ristoratori e la moglie dell'arrestato, erano finiti in carcere. Ai tre sono state inoltre contestate le sanzioni amministrative in materia di antiriciclaggio, per un importo che potrà superare il milione di euro. L'indagato principale, intanto, ha già patteggiato presso il Tribunale di Treviso la pena di 3 anni di reclusione. 

Ultimo aggiornamento: 08:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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