Freddy Sorgato assolto per le armi, la Procura ricorre in appello

Giovedì 14 Aprile 2022 di Marco Aldighieri
Freddy Sorgato

PADOVA - La Procura non ci sta e all’assoluzione di Freddy Sorgato per l’accusa di detenzione illegali di armi, incassata lo scorso tre febbraio, il pubblico ministero Giorgio Falcone ha presentato ricorso in Appello.

I giudici del Tribunale collegiale hanno assolto l’autotrasportatore, condannato in via definitiva a trent’anni di carcere per l’omicidio di Isabella Noventa, per non avere commesso il fatto. Il pm, inquirente anche del delitto della segretaria di Albignasego, aveva chiesto per Freddy una condanna a tre anni e quattro mesi. La sorella Debora era già uscita di scena patteggiando per lo stesso reato un anno.  Ed è risultata lei alla fine l’unica proprietaria di quelle due pistole semiautomatiche. La donna delle pulizie, lo scorso giugno, ha tentato di scagionare il fratello accusando della detenzione delle armi la tabaccaia veneziana Manuela Cacco anche lei dietro alle sbarre (16 anni di carcere) per l’omicidio Noventa. Ma nè la pubblica accusa e nè i giudici le hanno creduto, non solo il magistrato ha chiesto il trasferimento degli atti in Procura per indagarla per calunnia.


I FATTI 


La sera del 7 marzo del 2016 Giuseppe Verde, ex maresciallo dei carabinieri ed ex compagno di Debora, ha fatto ritrovare agli uomini della Squadra mobile 124 mila euro (consegnati come risarcimento danni a Ofelia Rampazzo madre di Isabella Noventa deceduta a fine dicembre 2019) e due pistole. L’ex militare abitava nella stessa palazzina della sorella di Freddy. Spesso la donna delle pulizie andava a dormire dall’ex militare e utilizzava una parte dell’armadio della camera da letto. L’ex carabiniere, quel giorno, ha informato i suoi superiori di avere scovato uno scatolone non suo all’interno però del suo armadio. 
Dentro è stata trovata una busta con diecimila euro. Poi è spuntato fuori un sacco per il conferimento delle immondizie. Dentro c’erano altre mazzette di denaro per un totale di 114 mila euro. Dietro al piumone era stata invece occultata una scatola di cartone. C’erano nascoste due pistole vecchie, ma perfettamente efficienti: un’Astra di fabbricazione spagnola 9x21 e una Beretta calibro 7.65 con 146 munizioni. 


LA PROCURA


Secondo gli inquirenti Freddy ha agito in concorso con la sorella nella detenzione illegale delle armi. L’autotrasportatore in più di una lettera avrebbe affermato di essere il proprietario di quelle pistole, e a sua volta Debora avrebbe negato di possederle scaricando tutte le colpe sul fratello. Lo ha affermato soprattutto nei colloqui con la madre in carcere, tutte conversazioni registrate dagli investigatori. Il pubblico ministero Falcone, nelle sue sette pagine di ricorso in Appello, ha sottolineato come la pistola Beretta 7.65 sia stata ritrovata all’interno di una scatola dove c’era del materiale riconducibile a Sorgato. Inoltre ha posto in evidenza come Freddy fosse un vero appassionato di armi, tanto da averne diverse regolarmente denunciate. E poi c’è quella testimonianza dell’ex maresciallo Verde, quando agli inquirenti ha detto di avere da subito pensato che armi e denaro appartenessero a entrambi i fratelli Sorgato. L’ex militare in quell’armadio non guardava dal Natale del 2015, e un mese dopo l’arresto dei fratelli Sorgato ha trovato soldi e pistole. Secondo l’accusa Debora e Freddy le avevano occultate in quel luogo, credendolo sicuro, dopo il delitto. Quindi la Procura si è soffermata con attenzione sul scambio epistolare dai rispettivi carceri tra Debora e Freddy. L’autotrasportatore in una lettera del 29 marzo del 2016 alla sorella aveva scritto di avere trovato quelle due pistole all’interno di una baracca. Una affermazione ritenuta vera dagli inquirenti.  Infine i colloqui in carcere tra Debora e la madre, per la Procura sono fonti di prova granitiche. La donna delle pulizie, il 19 agosto del 2016, ha detto “...Le pistole non sono mie...”. Il 30 settembre dello stesso anno, sempre alla mamma, ha dichiarato di avere paura di essere accusata delle detenzione illegali della armi e muovendo silenziosamente le labbra avrebbe articolato la parola “Freddy”. Ora in Appello la Procura chiede una condanna a tre anni e a 20 mila euro di multa. 

Ultimo aggiornamento: 07:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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