PADOVA - «Può ucciderti più di Milano». Il soggetto? Padova. È la terza canzone del nuovo album "Cani sciolti" della bassanese Francesca Michielin.
«Amarti mi è difficile, troppo freddo nelle ossa, ho il cuore stretto in una morsa. Capirti non è semplice» recita il testo. E ancora: «Chissà perché non cambi mai. Muri di cartongesso e preti nelle università. Chi ci salverà?». Il pianoforte, poi gli archi. La voce di Michielin resta chiara e limpida. Per arrivare al ritornello: «Padova può ucciderti più di Milano, se non stai attento ti annebbierà. Lasciami amare chi mi va, tra semplicismo e semplicità».
Il vero affondo arriva più avanti in quello che sembra un vero e proprio attacco: «Sai cosa vuol dire non lasciare il segno ma essere una croce di cui porto pegno. E chiami animale quello stesso Dio che poi preghi dall'altare. Perché dici in giro che siamo tutti uguali se poi voti i razzisti ai consigli comunali? Le battute sconce alle feste di quartiere: sono minorenne, dai, offrimi da bere. Dimmi, in chiesa che cosa reciti a memoria?».
I temi sono tanti e tutti scomodi. Il razzismo, l'omofobia, l'ipocrisia. Padova è davvero così?
Padova puo' ucciderti piu' di Milano
Amarti mi è difficile
Troppo freddo nelle ossa
Ho il cuore stretto in una morsa
Capirti non è semplice
Mille alberi distrutti
E salgari immaturi intorno a me
Chissà perché non cambi mai
Muri di cartongesso e preti nelle università ah-ah
Chi ci salverà?
Liberami dal male che mi fai
Una particola al gusto dei miei guai
Padova può ucciderti più di Milano
Se non stai attento ti annebbierà
Lasciami amare chi mi va
Tra semplicismo e semplicità
Parlarti mi disintegra
Troppo aridi i discorsi
Caigo, pane e morsi
Lodarti è una blasfemia
È meglio ridere per niente che piangere per sempre
Liberami dal male che mi fai
Una particola al gusto dei miei guai
Padova può ucciderti più di Milano
Se non stai attento ti affogherà
Lasciami amare chi mi va
Tra semplicismo e semplicità
Sai cosa vuol dire
Non lasciare il segno ma essere una croce
Di cui porto pegno
E chiami animale
Quello stesso Dio che poi preghi dall'altare
Perché dici in giro che siamo tutti uguali
Se poi voti i razzisti ai consigli comunali?
Le battute sconce alle feste di quartiere
Sono minorenne, dai, offrimi da bere
Dimmi, in chiesa che cosa reciti a memoria?
Di un profugo straniero in una mangiatoia
Se non capisci lascia anche vuoto il tuo presepe
Se sta cadendo un ponte è colpa delle crepe
Liberaci dal male che ci fai
Una particola non ce la imboccherai
Padova mi ha ucciso molto più di Milano
Ma io resisto e resto qua
Andate in pace cuori in libertà
Amate senza vanità