Padova. Imbrattati i muri dell'ex Foro Boario: i sospetti ricadono su un gruppo di baby vandali

L’assessore alla Cultura Andrea Colasio: «Gli autori sono ragazzini italiani di seconda generazione e hanno commesso un reato penale»

Sabato 4 Febbraio 2023 di Luisa Morbiato
Padova, imbrattato il Foro Boario

PADOVA - L’ex Foro Boario di Prato della Valle è finito nel mirino dei vandali. Tra giovedì e venerdì notte l’edificio storico è stato imbrattato con scritte spray di colore rosso. Gli autori sarebbero già stati individuati, attraverso le telecamere della videosorveglianza del supermercato Despar e del parcheggio di piazza Rabin. Si tratterebbe di una delle baby gang sempre presenti all’interno dell’isola Memmia, composta da italiani di seconda generazione. Andrea Colasio, assessore alla Cultura: «Un fatto gravissimo perchè è stato danneggiato un monumento.

I genitori di questi ragazzini pagheranno i danni».

I graffiti

Sull’intonsa parete dipinta di giallo campeggiava a lettere cubitali la scritta Albania con a fianco un cuore. All’interno del portico invece altri cuori e alcune lettere, forse le iniziali degli autori. I vandali non hanno risparmiato le vetrate del supermercato quelle dell’altro grande spazio non ancora occupato. Ovunque scritte, in albanese, tra queste, “te dua” (ti amo) ma anche il disegno di quella che sembra essere una corona. Ieri mattina, dopo la scoperta, sono state subito allertate le forze dell’ordine che hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza del parcheggio, del negozio e quelle cittadine per analizzarne i filmati e poter individuare gli autori dell’atto vandalico. A sporgere denuncia è stata anche l’amministrazione comunale.

La denuncia

«Nelle prossime ore provvederò alla denuncia - ha dichiarato Colasio - perchè si tratta di un reato penale. È stato imbrattato un edificio storico sottoposto a vincolo della Soprintendenza, un monumento e mi spiace che gli autori siano dei ragazzini. Si tratta di minori di seconda generazione, un fenomeno purtroppo che già avevo rilevato a Parigi qualche decennio fa. Non sono consapevoli, non sono integrati, non hanno empatia col tessuto urbano della città, per loro i beni culturali, la storia non rappresenta nulla». L’assessore ha poi sottolineato che sono state visionate le immagini dalle diverse telecamere di sicurezza, dove si vedono nitidamente i volti degli autori. «Dai filmati i ragazzini sono ben identificabili, una volta individuati dovranno rispondere di un reato penale che forse non conoscevano e a rispondere in solido, in quanto si tratta di minorenni, saranno le famiglie e stiamo parlando di danno erariale verso un bene pubblico monumentale - ha continuato Colasio - ma oltre all’azione repressiva auspico anche interventi educativi. Si tratta di ragazzi di bassa scolarizzazione, spero che frequentino una scuola, con grossi problemi di integrazione avulsi dalla realtà cittadina e che da mesi imperversano in Prato della Valle spadroneggiando e arrivando a volte a mettere in atto vere e proprie aggressioni a danno di altri giovani o di cittadini».

Baby vandali

Il Prato, ormai da qualche anno, è diventato la base di almeno un paio di baby gang. Tutti ragazzini italiani di seconda generazione. Nel tempo non sono mancati gli interventi di polizia e carabinieri per sedare risse e aggressioni ad altri minorenni. «Quanto accaduto l’altra notte è un atto gravissimo accaduto in Prato - ha ripreso Colasio - perchè è stato danneggiato un monumento in un’area turistica, non è certo un bel biglietto da visita del centro storico. Un fenomeno che va assolutamente ed immediatamente stroncato». L’assessore ha assicurato che l’ex Foro Boario tornerà al più presto a risplendere. «Il danno è stato tutto documentato e servirà alle indagini ed al successivo processo che vedrà imputati gli autori del gesto. Sul posto sono stati inviati anche i tecnici per la valutazione, purtroppo sembra non si tratti di vernice lavabile - ha terminato Colasio - dopo questa ricostruzione tecnica provvederemo a ripristinare la situazione ripulendo e ritinteggiando i muri per restituire alla città e ai turisti il monumento nella sua integrità».

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