Patrese: "Casco e guanti ma a correre al Mugello sarà mio figlio"

Giovedì 1 Ottobre 2020 di Nicoletta Cozza
Lorenzo Patrese figlio d'arte
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PADOVA - Quarant’anni al volante sui circuiti di tutto il mondo, 256 Gran Premi di Formula 1 all’attivo, di cui 6 vinti, e il podio da vice campione iridato nel 1992, potevano bastare. Con i motori, la sua grande passione, quindi, pensava di avere chiuso definitivamente.
E invece ieri è partito ancora una volta per il Mugello, con caschi, tute e l’attrezzatura che un pilota porta con sé in vista di una gara importante. L’attesa, le speranze e l’emozione sono le stesse di quasi mezzo secolo fa, anche se il ruolo sarà diverso perché stavolta a sedersi sulla monoposto gialla e a pigiare sull’acceleratore sarà sì un Patrese, ma non Riccardo, bensì il figlio Lorenzo. Domani e dopodomani, infatti, quest’ultimo debutterà nel Campionato Italiano di Formula 4, mentre oggi sono in programma le prove. 
Lorenzo ad agosto ha compiuto 15 anni e i genitori fin da piccolo lo avevano appassionato ad altri sport, cioè lo sci, ma soprattutto l’equitazione, tanto che nel salto a ostacoli era finito addirittura in Nazionale e anche ai Campionati italiani children del 2018 aveva ottenuto ottimi piazzamenti. 
Tre anni fa, però, la svolta, dettata quasi da un richiamo ancestrale che covava dentro e che è esploso con una dirompenza tale da indurlo a scendere da cavallo per cimentarsi con i motori. Sulle orme di papà, di cui ha letto le imprese e, perché no, puntando anche oltre. Perché oggi il sogno di Lorenzo Patrese è uno solo. E ha un nome e un colore: Ferrari e rosso. Oggi sarà al Mugello, ma in agenda c’è già il prossimo appuntamento in un altro circuito che papà conosce come le stanze di casa: Monza.
IL PAPÀ
«Nel 2017 - racconta Patrese senior - mio figlio ho voluto mettersi alla prova con il kart. Senza obiettivi, ma subito è andato bene e quindi non ha esitato a rinunciare a una carriera avviata e alla certezza delle manifestazioni internazionali di equitazione. I test che Lorenzo ha effettuato finora sono andati bene e quindi presupposti più che positivi ci sono. Sui kart è arrivato tardi, sulle monoposto forse un po’ in anticipo, ma sarà un vantaggio l’anno prossimo. Il mese scorso ha preso la licenza per guidare in F4 e non aveva ancora 15 anni. Ho visto che se la cava già bene e che ha qualità: se così non fosse, lo avrei convinto a tornare a cavallo». «Ora debutta - ha detto ancora l’ex pilota in Formula Uno che ai suoi tempi aveva incassato 38 piazzamenti da podio - e un mio amico storico, titolare della catena olandese Jumbo, ha voluto sponsorizzarlo: è un appassionato di sport, la sua squadra ciclistica è stata protagonista al Tour de France, e crede in Lorenzo».
«Io - ha ricordato - alla sua età, nel ‘77, correvo in F2, dove ho fatto la pole position e il secondo posto in gara, mentre nel ’75 mi ero cimentato con la Formula Italia, analoga a quella in cui ora vedrò mio figlio».
«Sulla pista del Mugello ho cominciato - ha aggiunto - e per me non ha segreti. Ma oggi sono felice che ci sia Lorenzo in macchina. Io ho fatto quello che dovevo e 2 anni fa, nel disputare un’ultima gara, ho faticato non poco. Per me, quindi, è già motivo di grande soddisfazione poter stare di nuovo nell’ambiente, essere ai box e respirare l’aria delle corse e dei motori».
IL FIGLIO
Chi ha visto Lorenzo assicura che il talento c’è, ma avere un maestro come Riccardo è un valore aggiunto - «Sono emozionato - racconta il ragazzo, parlando non a caso al plurale - anche se ci siamo preparati bene per il test del Mugello. Per me, comunque, importantissimo sarà provare l’esperienza ai paddock. Sono sicuro, però, che possiamo fare bene, trovando un buon compromesso tra il divertimento e il risultato. E pensare che fin da piccolo avevo creduto che il mio sport fosse quello di andare a cavallo e mai avrei immaginato che a 11-12 anni ci sarebbe stata questa svolta dei motori, che mi stanno appassionando sempre di più». 
«Certo - continua Patrese junior, che frequenta il secondo anno delle superiori al Liceo Internazionale - papà fin dall’inizio è stato il mio grande maestro e mi sta insegnando molto.

Ed entrare dalla porta principale aiuta tanto. Ho letto diverse cronache sulle sue imprese e vorrei emularlo. L’obiettivo è la Formula 1, dove conto di dare il meglio. E anche se oggi non sta vivendo un gran momento, sogno di correre con la Ferrari».

Ultimo aggiornamento: 08:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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