Albergo, cibo, congressi e l’arena dei videogiochi: ecco il futuro della Fiera di Padova

Approvato dai soci pubblici il piano industriale messo a punto dal direttore Marco Valsecchi. Eventi di nicchia e tanti spazi di condivisione

Domenica 18 Settembre 2022 di Mauro Giacon
La Fiera di Padova

PADOVA - Formazione, conoscenza, divertimento che crea innovazione. È una Fiera “multitasking” quella immaginata dai soci, Comune, Provincia e Camera di Commercio, che hanno approvato il piano strategico del direttore Marco Valsecchi. La filosofia? Dagli impulsi della grande macchina del centro congressi, motore di tutto il quartiere, si innescheranno contaminazioni che lo faranno diventare il cuore dell’innovazione.

L'identità resta

Sì ma l’identità? Quella che ha fatto grande la Fiera, la prima Campionaria d’Italia nel 1919, l’invenzione dello spritz, i Saloni che hanno segnato epoche dal Tramag al Sep quando ancora di logistica e inquinamento non si parlava? Ci saranno, perchè le manifestazioni fieristiche, 18 i marchi attuali, continueranno e anzi si arricchiranno di altri 16 Saloni. Ma saranno di nicchia, non occuperanno più tutti i padiglioni. Termalismo, meccanica, cultura pop giovanile, sono alcuni dei filoni già individuati. Ma è tempo di un’altra dimensione. Immaginiamoci dunque la “quarta piazza” della città (copyright Santocono). Di giorno 3mila 500 studenti che frequentano la scuola di Ingegneria si mescolano nei tanti bar e ristorantini ricavati in un padiglione da 4mila metri e parlano insieme. Magari arrivano quelli che stanno creando una start-up allo Smact, il Competencer center voluto dalle università del Triveneto e si inventano un nuovo sistema per prevenire l’infarto... Sistema che l’anno dopo verrà presentato al centro congressi dalla ditta che l’ha realizzato. La sera invece. Una moltitudine di giovani che vanno a giocare oppure a veder giocare altri ragazzi come loro alla E-sports Arena la prima struttura fissa in Italia con tanto di 2mila posti e palco ricavata dentro un padiglione.

Il “gaming” è una frontiera quasi inesplorata ma richiestissima. Se un giorno poi arrivassero anche i fondi nazionali o Pnrr per fare l’arena della musica, il quartiere fieristico diventerebbe il luogo simbolo dell’aggregazione giovanile. “Ci troviamo nel viale della musica” diranno, perchè l’idea è di dare un nome alle strade interne. Al limite un concerto di artista straniero potrebbero gustarlo anche i congressisti.

L'arena del gaming

Ma è la E Sports-Arena l’idea più affascinante, per il suo effetto trainante. Valsecchi la immagina in uno spazio ancora contenuto anche se 2mila posti e un palco non sono poco. Il “gaming” è un fenomeno che sta esplodendo. Molti gli italiani che sono campioni mondiali. Migliaia i ragazzi che vanno a vedere le esibizioni, seguite da commentatori sui canali televisivi on demand. «Entro l’estate del 2023 dovrebbe essere pronta» annuncia Valsecchi. Gli E Sports prevedono preparazione atletica, psicologica e tecnica, come gli sport tradizionali e questo sarebbe la costruzione del primo “palazzetto/arena” in italia.

I finanziamenti

Valsecchi immagina un hotel a due piani sopra il padiglione 11 a servizio del centro congressi. Ce l’hanno tutte le città europee. «Perché rischiamo di perdere l’assegnazione di congressi di caratura internazionale dal momento che non abbiamo abbastanza camere vicine». Vero. Certo bisognerà finanziarlo. Valsecchi intanto proporrà ai soci nella definizione dei passi successivi alla presentazione del piano un aumento di capitale di 6 milioni di euro (tutti in contanti). Per quanto riguarda i 22,5 milioni stimati per l’hotel da 350 camere, punta da un lato alla vendita di immobili e alla collaborazione di un pool di banche. Gli immobili si trovano fuori dal quartiere ovviamente, dalla Cittadella della Stanga a Corso Stati Uniti. Parte fondamentale di questo piano che arriva a 48 milioni di euro fra manutenzioni e ristrutturazioni, sarà la ricerca di un partner privato che entri in quota minoritaria all’interno della compagine societaria. Insomma i soci pubblici riaprono al privato anche se scottati dall’esperienza francese. Ma lì era una consegna in blocco, questo invece un ingresso sorvegliato.

Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 16:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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