Il grande abbraccio dei 10.000 a Sant'Antonio: pellegrini italiani per il 90%

Lunedì 14 Giugno 2021 di Gabriele Pipia
Festa di Sant'Antonio a Padova

PADOVA Una donna polacca, occhi commossi e mani giunte sul petto, fissa la statua e prega in silenzio. Sette ragazzi piemontesi, maglietta da volontari francescani e zainetto in spalla, iniziano a battere le mani e tutta la folla si accoda: un minuto di applauso liberatorio per cancellare due anni di attesa. Padre Oliviero Svanera, rettore della basilica, tiene alta la reliquia e poi si raccomanda: «Ma non fate assembramenti, non fate assembramenti». Via Belludi, ore 14.17. Ecco le tre istantanee per raccontare questo 13 giugno diverso da tutti gli altri. La devozione, l'entusiasmo e le rigide limitazioni: è racchiuso tutto qui, nel momento in cui l'auto della polizia e quella dei carabinieri escono dal sagrato per attraversare (senza soste) la città. Nessuna processione tra due ali di folla come eravamo abituati in passato, ma nemmeno l'insolito volo sull'elicottero dell'anno scorso. Frate Antonio è tornato tra le strade e soprattutto tra la gente: diecimila persone sono arrivate fin qui per ricevere la sua benedizione. 


IL PERCORSO

La giornata inizia presto, prestissimo. Alle 4.30 arrivano i primi pellegrini e alle 5.30 apre la chiesa. Alle 10 la doppia coda (c'è anche chi va diretto alla tomba del Santo) arriva fino a Prato della Valle. A mezzogiorno, quando dopo 369 anni torna da Venezia la reliquia dell'avambraccio con il patriarca Moraglia, si registrano cinquemila persone in coda e l'attesa dura oltre un'ora.
Il momento più atteso, però, arriva poco dopo le 14 quando si mettono in moto un mezzo con la grande statua del Santo e poi un altro con la reliquia dell'avambraccio (la parte conservata a Padova) e con il busto reliquiario. Passa davanti alla chiesa di Santa Giustina, saluta la caserma Salomone e poi si dirige al carcere Due Palazzi e alla Casa circondariale: un momento di preghiera all'esterno, sul significato della redenzione, e poi una breve visita interna con la reliquia per ricordare quanto Antonio stesse dalla parte degli ultimi.
Si procede fino alla Camera di Commercio di piazza Insurrezione, dove ad attendere ci sono il presidente Antonio Santocono e i vertici delle categorie. «Che questo 13 giugno possa segnare una svolta - è la preghiera di padre Svanera - In questo momento difficile per le imprese e le attività produttive, che sia riconosciuta la fatica della vita quotidiana».

Poi ecco i passaggi davanti a Palazzo Moroni, Palazzo Bo, la prefettura e la questura, prima del ritorno in basilica dove ad attendere statua, busto e reliquia ci sono ancora migliaia di persone in festa. 


I NUMERI

Ieri la basilica ha ospitato undici messe, tra cui quelle celebrate dal patriarca Moraglia, dal vescovo Cipolla e dal delegato pontificio Dal Cin. Dal 29 maggio, giorno di inizio della Tredicina, i passaggi alla cappella delle reliquie sono stati 25 mila, oltre cinquemila solo ieri. Fino al 2019 erano oltre il doppio, ma siamo comunque ben sopra i 14 mila passaggi di un anno fa. 
Più di novemila persone nei giorni scorsi si erano iscritte sul sito www.13giugno.org per partecipare alle celebrazioni online ma alla fine i numeri sono stati addirittura maggiori con 14.200 partecipazioni attive tra candele accese e preghiere inviate. Alle 14 Giancarlo Zamengo, direttore generale del Messaggero di sant'Antonio, ha pregato davanti alla tomba del Santo: la diretta, durata 10 minuti, è stata seguita da oltre 10 mila persone. Complessivamente le messe sono state seguite da ottocentomila persone, il doppio di un anno fa. E sempre a proposito dei numeri va segnalato il massiccio impiego di volontari della Protezione civile e del Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta: 75 persone in prima linea, 12 interventi di soccorso e due persone portate in ospedale in seguito a malori. 


IL BILANCIO

Gabriele Ioseffini gestisce la Casa del Pellegrino di via Cesarotti e tira un bilancio positivo nonostante le restrizioni abbiano fatto calare il numero di fedeli. «Siamo tra il 75% e l'80% rispetto ai numeri del 2019, la considero una buona risposta dopo un anno molto difficile. Per oltre il 90% parliamo di turisti italiani, purtroppo mancano gli stranieri - racconta - Abbiamo avuto buone risposte anche dal settore ristorativo. Ma la gioia più bella è vedere i pellegrini: i clienti di questo fine settimana hanno qualcosa di diverso, negli occhi portano la gioia per essere tornati a Padova e per essere tornati a vedere Antonio». 
Non sorridono così tanto, però, i titolari delle bancarelle con i souvenir su Sant'Antonio. «Noi siamo 28 e i posti sono solo 14, significa che si va a turni e noi aspettavamo dal 1989 di poter essere presenti nel giorno di Sant'Antonio che cade di domenica - sospira una ambulante - E invece purtroppo la situazione è questa, la piazza è mezza vuota e stiamo lavorando pochissimo. Aspettiamo già l'anno prossimo». Pochi delusi, in un oceano di entusiasmo fatto di preghiere, commozioni e foto-ricordo. Padova si gode il ritorno del popolo di Antonio. 
 

Ultimo aggiornamento: 08:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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