Padova. Il gheppio Salvo è stato ferito all'ala da un bracconiere: avviata l'indagine dei carabinieri

A salvarlo sono stati i militari della stazione di Padova Principale guidata dal luogotenente Giovanni Soldano

Mercoledì 19 Aprile 2023 di Marina Lucchin
Il gheppio salvato dai carabinieri

PADOVA - Le radiografie fatte dal veterinario non lasciano dubbi: Salvo è stato impallinato da un cacciatore di frodo. E chissà per quale motivo visto che il gheppio non si può mangiare e non è un animale fastidioso. Anzi, è un rapace utilissimo perché divora topolini e altri roditori. Magari l'obiettivo del bracconiere era quello di realizzarne un macabro trofeo imbalsamato. Fatto sta che la Fortuna non ha di certo assistito il cacciatore: non solo il povero Salvo è sopravvissuto, ma ora i carabinieri che l'hanno salvato, quelli della stazione di Padova Principale guidata dal luogotenente Giovanni Soldano, hanno avviato delle indagini per scoprire chi possa aver fatto partire il colpo di fucile.

Il piccolo rapace, è stato ritrovato domenica in un'aiuola dell'Arcella. Era stato ferito chissà dove, probabilmente in una campagna vicina, ed era arrivato in città ma alla fine era planato in strada per via dell'ala ferita dal piombino, stremato. La dea bendata però l'ha assistito ancora: un'auto è riuscita a schivarlo all'ultimo e l'automobilista ha allertato i carabinieri che hanno così salvato il bellissimo esemplare di uccello rapace, molto simile a un piccolo falco. I militari della stazione di Padova Principale hanno soccorso il volatile: dopo aver recuperato il piccolo rapace che aveva cercato rifugio in un'aiuola, l'hanno portato in caserma battezzandolo col nome di Salvo, in onore del Servo di Dio, vicebrigadiere D'Acquisto. Qui Salvo è stato rifocillato in attesa di essere curato da un centro specializzato. Lunedì pomeriggio è giunto quindi in caserma il medico veterinario Damiano Merlino del Centro di Recupero Rapaci Feriti di Polesella, in provincia di Rovigo, che dopo una prima visita medica ha trasportato il volatile presso il loro ambulatorio per un piccolo intervento chirurgico. Il sanitario ha riferito ai carabinieri che purtroppo la ferita è stata inferta proprio da un colpo di fucile. Il gheppio come tutti i rapaci italiani è una specie protetta a cui non è possibile sparare, e considerando che la caccia è ormai chiusa da fine gennaio non può nemmeno essere stato colpito per errore.

Si tratta perciò di un atto di bracconaggio deliberato. Motivo per cui i carabinieri hanno fatto scattare le indagini.

Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 14:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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