Padova. Ragazzo ferito da un petardo, l'esperto Bruno Azzena: «Rischio di cicatrici e di compromissioni dell'udito»

Di solito la fascia d'età maggiormente coinvolta è quella tra i 12 e i 18 anni

Sabato 31 Dicembre 2022 di Nicoletta Cozza
Ragazzo ferito da un petardo

PADOVA - Due pazienti sono già ricoverati. Certo, non in condizioni gravissime, ma rischiano comunque di avere conseguenze serie. Quelle di fine anno, infatti, sono sempre giornate di grande lavoro per l'Unita Operativa Complessa Grandi Ustionati, diretta dal professor Bruno Azzena, il quale ieri, alla vigilia dei festeggiamenti per salutare il 2023, ha osservato: «Speriamo che gli unici botti che sentiremo siano quelli dei tappi delle bottiglie di spumante». L'altro giorno, intanto sono stati ricoverati un ragazzo ferito da un petardo, sparato con un po' di anticipo per dare l'addio al 2022, e un adulto che si è ustionato con il fuoco provocato dall'uso errato dell'alcol: non sono in pericolo di vita, ma c'è la possibilità che le lesioni che presentano diventino cicatrici permanenti. Difficile, quindi, non condividere l'auspicio di Azzena, visto che la tradizione di far esplodere a San Silvestro petardi e fuochi d'artificio spesso si è trasformata in un evento doloroso, che ha colpito prevalentemente la fascia di età compresa tra i 12 e i 18 anni. La casistica sugli accessi la notte del 31 dicembre è variabile: il Pronto Soccorso è già allertato, mentre in reparto ci sono dei letti liberi per l'eventuale accoglimento dei feriti. «Fortunatamente - spiega lo specialista - ogni anno i numeri cambiano a seconda di quanto sono incisivi i messaggi di divieto.

Petardi e botti hanno l'unica funzione di fare rumore e quindi rappresentano una spesa inutile rispetto ai danni che possono provocare: esplodendo, colpiscono le parti del corpo più vicine, con un'entità variabile in rapporto alla potenza della deflagrazione. A volte si tratta di prodotti fai da te, oppure acquistati illegalmente».

I rischi

A proposito delle situazioni che poi si presentano in ospedale, Azzena ha spiegato: «I danni che riscontriamo, come confermato dalle percentuali statistiche, sono di solito agli occhi, alle mani, al viso e in parte agli arti inferiori, ma si possono verificare anche compromissioni dell'udito. Inoltre, c'è l'eventualità che si sommino a quelli causati, per esempio con gli strumenti pirotecnici, dallo sprigionarsi di una fiammata, che in certi casi intacca gli indumenti. Insomma la combustione può danneggiare persone, animali o cose. Le ustioni sono un effetto del calore, e si presentano più estese o più profonde, ma quasi mai sono lievi».

«Petardi e fuochi d'artificio, quindi, vanno lasciati a mani esperte. L'appello che da specialista mi sento di fare - ha annotato Azzena - è di lasciarli perdere, perché il costo è più alto del beneficio che possono dare anche in termini di divertimento, con quest'ultimo che può trasformarsi in tragedia». Il direttore ha poi evidenziato la pericolosità che deriva dall'uso inappropriato dell'alcol, quando viene impiegato per accendere stufe, camini o barbecue. «Soprattutto in questo periodo - ha concluso - diventa una sorta di arma impropria. È un prodotto altamente volatile che vicino a una fonte di calore può determinare persino l'incendio della persona». 

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