Padova. Controlli dei Nas, stretta sugli studi medici: sette arresti nell'indagine sui falsi Green pass

Un medico della provincia di Vicenza, in cambio di una mancia di 100 euro a certificato, dichiarava il falso procurando ai pazienti i Green pass senza ricevere il vaccino

Mercoledì 25 Gennaio 2023 di Cesare Arcolini
La presentazione del bilancio annuale

PADOVA - Gli obiettivi sono la tutela e la sicurezza dei cittadini. Con questi presupposti si muove il Nas di Padova (Nucleo Antisofisticazioni e Sanità), il cui personale opera anche nelle province di Rovigo, Verona e Vicenza. L'anno che si è appena concluso ha visto risultati importanti sul fronte investigativo, culminati anche con sette arresti. L'operazione più delicata ha riguardato l'emergenza Coronavirus e gli strascichi legati alle vaccinazioni. In tal senso un medico della provincia di Vicenza, in cambio di una mancia di 100 euro a certificato, dichiarava il falso procurando ai pazienti i Green pass senza ricevere il vaccino.

Si calcola che oltre 250 persone si sarebbero appoggiate a lui.

I dati

Sono state arrestate sette persone nell'ambito delle indagini condotte sul rilascio di falsi Green pass, contestando reati di falso, truffa, peculato o comunque contro la pubblica amministrazione. Due soggetti sono stati sottoposti a misura cautelare alternativa. Sono state denunciate 370 persone, con 974 sanzioni penali comminate per violazioni penali inerenti aspetti sanitari e farmaceutici. Sono stati inoltre sottoposti a sequestro 25 studi medici, principalmente di medicina estetica e di odontoiatria, per mancanza di autorizzazioni, dei requisiti igienici minimi o per esercizio abusivo della professione.

I controlli

I militari del capitano Massimo Andreozzi hanno effettuato 1.165 controlli nell'ambito farmaceutico e sanitario. Ulteriori 1.193 nell'ambito alimentare e della ristorazione, dove sono state elevate sanzioni per 175mila euro. Tutto questo ha portato a 56 ordinanze di sospensione di attività per carenza di requisiti minimi di igiene. Le sospensioni sono scaturite da carenti condizioni igienico sanitarie riscontrate nella preparazione e trasformazione degli alimenti; cattivi stati di conservazione, omessa applicazione delle procedure Haccp, ma anche omessa tracciabilità dei prodotti alimentari. Queste carenze nei casi peggiori possono portare a intossicazioni alimentari. In ambito veterinario gli interventi sono stati 350, sia in siti destinati all'alimentazione umana che in allevamenti o stabilimenti di produzione, nel settore animali d'affezione. Ulteriori 156 nel settore della produzione agricola, sia nella produzione ortofrutticola destinata all'alimentazione umana che nella produzione mangimistica. Controlli che hanno interessato 1.940 strutture per un totale di 2.864 ispezioni specifiche, evidenziando 316 non conformità che hanno portato a 262 segnalazioni all'autorità amministrativa e contestando 411mila euro in sanzioni amministrative. Sono stati sequestrati alimenti, merci e strutture per un valore complessivo di circa 9,2 milioni di euro. Altre attività del Nas sono state effettuate nel settore agricolo e mangimistico e degli allevamenti di animali destinati all'alimentazione umana, rinvenendo aflatossina B1 all'interno di mais, con sequestro di circa 20mila quintali di mangime. Nel settore relativo alle carni e loro preparazioni sono state effettuate 46 ispezioni per la ricerca batterio Listeria Spp, rilevandolo all'interno di carni destinate al consumo umano e salumi. Anche in questi casi se tali cibi fossero finiti sul mercato avrebbero potuto cagionare intossicazioni alimentari nei confronti dei consumatori.

L'analisi

Il comandante del Nas, capitano Massimo Andreozzi, sotto la supervisione del colonnello Michele Cucuglielli ieri ha riferito: «Lavoriamo senza sosta a tutela della sicurezza della collettività. Ci muoviamo su tre binari: per iniziativa dei miei operatori, su richiesta delle stazioni dei carabinieri e soprattutto attraverso le segnalazioni della collettività. Insomma, un lavoro enorme che portiamo avanti con grande entusiasmo». Sotto la lente d'ingrandimento ci sono bar, ristoranti, strutture sanitarie, ma anche strutture veterinarie legate alla produzione di mangimi per animali come pure alla produzione di alimenti per la popolazione. Un ultimo punto, non meno importante, sono i controlli serrati soprattutto nel ramo dell'estetica, dove ogni attività legata all'igiene e all'estetica della persona vengono quotidianamente visionati per accertarsi che gli operatori abbiano tutti i requisiti per poter lavorare e salvaguardare la salute degli utilizzatori finali del servizio. 

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