“Bella ciao” fuori programma: il sindaco si toglie la fascia tricolore

Venerdì 26 Aprile 2019 di Nicola Benvenuti e Maria Elena Pattaro
“Bella ciao” fuori programma: il sindaco si toglie la fascia tricolore
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ESTE - Bella ciao viene intonata fuori programma durante la commemorazione del 25 aprile. Il sindaco di centrodestra Roberta Gallana si toglie la fascia tricolore, indignata per la «mancanza di rispetto» di chi ha iniziato a cantare proprio quando lei stava per riprendere la parola. Ieri mattina a Este la Festa della Liberazione è finita in bagarre. Una bagarre figlia della strumentalizzazione politica di cui la canzone partigiana è oggetto a livello nazionale, con pesanti ripercussioni anche su piccola scala.  Alle 10.30 il corteo formato da autorità, associazioni e cittadini si è radunato davanti all'ex collegio vescovile per un omaggio alla lapide dei caduti della Resistenza. Al microfono si sono alternati il sindaco e il vicepresidente provinciale dell'Anpi Maurizio Angelini, a cui da scaletta doveva seguire l'intervento conclusivo del primo cittadino. Ma proprio in quel momento da alcuni dei presenti (tra cui esponenti del Pd, rappresentanti di Libera, Anpi e associazioni locali) si è levato il coro Bella ciao. Vani i  tentativi del presidente del Consiglio comunale Roberto Trevisan di zittire il coro. «Visto che le mie parole di unità non sono state ascoltate mi tolgo la fascia» ha dichiarato Gallana alzando la voce al microfono per sovrastare il canto. Lo stesso ha fatto anche il presidente Trevisan, abbandonando la commemorazione. «Hanno mancato di rispetto alle istituzioni presenti cantando mentre io parlavo» afferma il sindaco puntando il dito contro il Pd. I democratici ribattono etichettando il gesto della Gallana come sfregio alle istituzioni: «Una scena mai vista». 
LA DIFESAIl presidente dell'Anpi Felice Gambarin precisa: «Non volevamo mancare di rispetto a nessuno, ma riaffermare il valore di un canto di pace e democrazia. Bella ciao è l'inno della Liberazione: lo cantavano tutti i partigiani, non soltanto i comunisti. Lo abbiamo intonato alla fine del discorso di Angelini perché pensavamo che gli interventi fossero conclusi».
All'incontro tra associazioni e amministrazione per programmare la commemorazione l'Anpi aveva chiesto che Bella ciao fosse inserita tra i brani da far suonare alla banda «visto che l'anno prima avevamo sentito canzoni anacronistiche della Prima guerra mondiale» afferma Gambarin. Ma la richiesta era stata bocciata: secondo l'amministrazione Bella ciao è «troppo politica. Viene strumentalizzata per esprimere dissenso, mentre noi volevamo che questa fosse la festa di tutti». 
IL RIFIUTOPolemiche anche a Conselve. «Troppe bandiere della Cgil, mi sono sembrate inopportune per questo appuntamento» sbotta il sindaco Alberta Boccardo (e lo stesso fanno alcuni cittadini) a margine della celebrazione della Festa della Liberazione, che quest'anno ha assunto un tono particolare a seguito del caso scoppiato poche settimane fa per via della presentazione del libro (poi annullata) da parte del pronipote di Benito Mussolini.
Nei giorni scorsi il sindaco Boccardo aveva da un lato accolto la proposta che alla commemorazione vi fosse un intervento dell'Anpi vietando però un banchetto proposto dalle forze politiche che si richiamano al centro-sinistra, che comunque hanno consegnato ai presenti fazzoletti tricolori e un fiore rosso. La prima cittadina ha preferito non riceverlo, forse proprio per l'eccesso di presenze del sindacato. 
I discorsi pronunciati da Anpi, Combattenti e Reduci e sindaco hanno evidenziato «l'importanza del ricordo di chi si è impegnato a combattere la dittatura, offrendo anche la propria vita». Sono stati ricordati i partigiani ai quali sono intitolate alcune strade della cittadina.
Nicola Benvenuti
Maria Elena Pattaro

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