Padova. Lega, la rabbia dei militanti espulsi. Bertazzolo: «Io sacrificato perché sostengo Marcato»

Gaffo: «Ormai nella Lega chi cerca di analizzare le ragioni delle sconfitte viene accompagnato in malo modo alla porta»

Sabato 10 Giugno 2023 di Iris Rocca, Alberto Rodighiero
Massimiliano Bertazzolo e Tiziana Gaffo

PADOVA - Tensioni e polemiche in casa Lega, ancora una volta. Le espulsioni dei militanti ora provocano attriti interni e pesanti discussioni anche nei Consigli comunali. L'ultimo caso è quello di Albignasego dove giovedì sera sono volate scintille sui banchi della maggioranza. Ad alzare la mano durante le interrogazioni è stato Massimiliano Bertazzolo, capogruppo della Lega in Consiglio fino alla comunicazione dell'espulsione ricevuta qualche giorno fa per mezzo stampa. «Chiedo ai colleghi della Lega, ovvero al vicesindaco Gregori Bottin e alla consigliera Annamaria Masiero, quando avrei infangato la giunta?» ha interrogato Bertazzolo.

Una scena seguita dai tentennamenti di Bottin, entrato in casa Lega da due anni dopo un passato in Forza Italia, che ha prima rimbalzato l'accusa alla stampa e poi scelto il silenzio.

L'attacco

A continuare a parlare è stato invece lo stesso Bertazzolo, che una volta uscito dalla sala consiliare ha ribadito: «È evidente che in quanto delegato e sostenitore di Marcato, si sia preferito sacrificarmi. Una scelta avvallata da qualche altro politico di Albignasego. D'altronde sono due anni che chiedo udienza al segretario del gruppo comunale, Moreno Callegaro, e continua ad essermi rifiutata, per non parlare del fatto che tutti gli ultimi interventi in consiglio comunale li ho fatti da solo senza i miei due colleghi di partito, già ben distanti. A fronte di questa espulsione farsa della quale ho ricevuto solo ieri la lettera effettiva, dopo averlo letto sui giornali da giorni, il silenzio del vicesindaco Bottin è stato imbarazzante. È evidente che il partito abbia toccato il fondo a livello provinciale, tant'è che non sono neppure stato convocato per uno scambio di opinioni e sto richiedendo la documentazione di quanto è stato divulgato sui miei comportamenti in pubblico, diffamandomi e diffondendo falsità».

Il sostegno

Nessun attrito invece con la giunta, ribadisce Bertazzolo: «Continuo, come sempre, a dare il mio sostegno alla maggioranza ed al sindaco Giacinti e rinnovo la fiducia alla giunta, messa in discussione da altri e non da me. Sarò indipendente, ma continuo ad essere un consigliere comunale, come desiderato dai cittadini che si sono espressi nel 2021 votandomi». Quello che sembra mancare è lo stupore a fronte di questi ultimi accadimenti. «Nessuna sorpresa - chiosa Bertazzolo -. Mi era stato chiesto ancora ad aprile di fare un passo indietro e lasciare il ruolo di capogruppo alla consigliera Masiero. La mia rinuncia a seguire questo consiglio ha evidentemente indispettito i vertici, ma ha onorato l'espressione di voto dei cittadini, cosa per me più importante».

L'altra protesta

Da Albignasego a Padova, alza la voce anche la storica militante espulsa Tiziana Gaffo. «Ormai nella Lega chi cerca di analizzare le ragioni delle sconfitte viene accompagnato in malo modo alla porta». Nonostante non abbia ancora ricevuto la temuta raccomandata che certifica la sua uscita ufficiale dal Carroccio, Gaffo è già certa di condividere il destino con altri ormai ex compagni di partito, ovvero il consigliere regionale Fabrizio Boron, Michele Rettore e proprio Massimiliano Bertazzolo. «Per il momento il postino non ha suonato - ha spiegato l'ex leghista - ho ricevuto, però, una telefonata da parte di un componente del direttivo cittadino di cui facevo parte che, in sostanza, mi ha detto che sono fuori».

L'accusa

«La strategia è chiara: si allontana chi ha cercato di fare un'analisi delle sconfitte a cui è andata incontro la Lega a partire da quella disastrosa di Padova - insiste - Che dire poi di Verona e di Vicenza? Si fa finta di niente e si va avanti. Chi, invece, ha cercato di farsi qualche domanda, ha ricevuto il benservito. La cosa incredibile è che non ci viene data la possibilità di difenderci. Se mi avessero convocata e mi avessero contestato questa o quella presa di posizione, avrei almeno avuto la possibilità di difendere le mie ragioni. Ma niente, si sono limitati ad una telefonata in cui, informalmente, mi è stato comunicato che sono fuori dal partito in cui ho militato per anni». A Boron, però, viene contestato il fatto che a Mestrino invece di sostenere come ha fatto ufficialmente la Lega, il primo cittadino uscente Marco Agostini, avrebbe appoggiato il rivale Mario Fiorindo. «Io in questi mesi a Mestrino non ho mai messo piede - ha concluso Gaffo mettendo le mani avanti - Non ho partecipato ad alcuna iniziativa elettorale, di nessun candidato. Di conseguenza, faccio un po' di fatica a comprendere chi mi accusa di aver sostenuto qualcuno che non era il candidato ufficiale della Lega». Le acque restano agitatissime.

Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 13:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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