Scoppia una bombola e crolla la casa: mamma e figlio feriti sotto le macerie

Mercoledì 1 Aprile 2020 di Maria Elena Pattaro
La casa distrutta
BOARA PISANI - Se non fosse stato per i due volontari della Protezione civile che passavano di lì, madre e figlio 89 anni lei, 56 lui sarebbero morti soffocati o carbonizzati nell'incendio che ha distrutto il loro casolare. Invece sono ricoverati all'ospedale: a Verona, nel centro grandi ustioni l'anziana gravissima, a Rovigo, il figlio che sul volto e sugli arti aveva bruciature meno gravi. È avvenuto ieri mattina a Boara Pisani.
Il rogo è divampato verso le 11.30 nella frazione di Ca' Bianca, in un casolare lungo l'omonima via che costeggia l'Adige. I.S., 89 anni, e G.C., 56, avevano acceso il fornello, forse per cucinare il pranzo. Proprio dalla bombola a Gpl sarebbe partita la fuga di gas che ha innescato l'incendio. All'improvviso uno scoppio fortissimo che ha fatto volare via il tetto e crollare la parete frontale del vecchio casolare. Le fiamme hanno fatto il resto. Ma la fortuna hanno voluto che due volontari della Protezione civile di Boara passassero di lì: il coordinatore Lino Miazzi e il 20enne Enrico Orrù. Stavano consegnando le mascherine della Regione. «Abbiamo visto del fumo uscire dall'abitazione racconta Miazzi -. Ci siamo avvinati. Non vedevamo nessuno, ma sentivamo delle grida». I due volontari, con addosso la divisa gialla, hanno scavalcato le due recinzioni e solo a quel punto si sono accorti che accanto alla catasta di calcinacci c'erano due persone, con ustioni sul volto, sulle mani e sulle gambe. I loro vestiti erano ridotti a brandelli. «Li abbiamo aiutati a mettersi al riparo ma il fuoco ci rincorreva prosegue il coordinatore così abbiamo abbattuto la rete e ci siamo messi in salvo». Nel frattempo hanno chiamato i soccorsi, che non si sono fatti attendere: vigili del fuoco, ambulanze e carabinieri.
I SOCCORSI
Le condizioni dell'anziana sono apparse subito molto gravi, tanto che la donna è stata trasportata in elisoccorso al centro grandi ustionati di Verona. Notevole il dispiegamento di forze da parte dei vigili del fuoco per domare l'incendio. Alla squadra proveniente dal distaccamento di Este, se ne sono aggiunte poi altre di rinforzo da Piove di Sacco e dal comando di Rovigo per un totale di 3 autopompe, 2 autobotti e 17 operatori. Le cause dell'incendio sono ancora al vaglio dei vigili del fuoco, che hanno lavorato fino a sera per mettere in sicurezza la zona. Il casolare veniva utilizzato soprattutto come ricovero attrezzi, mentre la casa vera e propria in cui i due risiedono si trova poco distante e non è stata intaccata dalle fiamme. «Il fatto che fossimo lì è stato davvero provvidenziale, di solito non passa anima viva. Siamo riusciti a portarli via da una situazione fatale. Sono contento del sangue freddo dimostrato da Enrico» commenta Miazzi, ex comandante della polizia locale di Boara.
Maria Elena Pattaro
Ultimo aggiornamento: 19:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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