Erika Marcato, da "olgettina"
diventa imprenditrice

Domenica 3 Maggio 2015 di Ferdinando Garavello
Erika Marcato in posa per PlayBoy
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PADOVA - Dalle passerelle alle pagine patinate di Playboy il passo è breve. Ma dai verbali sui festini di Arcore al campo dell'arredamento e della potabilizzazione dell'acqua il salto è un pò più lungo: cambia vita la padovana Erika Marcato, ventottenne perito chimico con un passato da coniglietta della più nota rivista sexy del mondo.

Il suo nome è emerso pochi giorni fa in un verbale depositato al Tribunale del Riesame, nel quale veniva fornita una lista di ragazze che - pur ricevendo bonifici sistematici per le presenze alle feste di Arcore - non avevano alcuna attinenza con i fatti di rilevanza penale dell'inchiesta sul "Ruby Ter".

Nel fascicolo compariva anche il nome della bella padovana, che era destinataria di un bonifico mensile. E che comunque non è in alcun modo implicata nella vicenda.

Il nome e l'eco mediatica ha però messo in condizione un anonimo "segnalatore" di avvertire gli oltre 50 sindaci dei Comuni che aderiscono al Cvs, organismo pubblico di gestione dell'approvvigionamento idrico nella Bassa Padovana, di un presunto collegamento fra l'azienda consorziale e l'ex modella. La quale risulta essere attuale amministratore unico della Switch Green, ditta con sede in via Tiziano Aspetti a Padova.

L'azienda, nella quale la Marcato è entrata dopo la chiusura del contratto con l'ente di Monselice, collaborava fino a qualche tempo fa con il Cvs per la vendita di sistemi di potabilizzazione e gasatura dell'acqua nelle case dei residenti dei Comuni della zona. L'ex coniglietta è titolare inoltre della Italmarket di Vigonza, che risulta essere uno spin-off della Switch Green. Entrambe le società offrono servizi di vario tipo ai privati, compresa la vendita di articoli per la casa e per l'arredamento.

Ieri il Cvs ha voluto chiarire la situazione, sottolineando in una nota ufficiale come non esista alcun rapporto contrattuale con la nuova compagine amministrativa della Switch Green. Il Centro monselicense aveva infatti bandito una gara europea nell'aprile del 2012 per individuare un soggetto che fornisse sistemi di "personalizzazione" dell'acqua. Nell'agosto dello stesso anno, a gara espletata, era stata scelta la Switch Green come azienda addetta alla vendita delle apparecchiature prodotte dalla Think Water. Nell'estate 2014 il Cvs ha cominciato a ricevere segnalazioni da parte degli utenti relative al fatto che il numero verde attivato da Switch Green non era più funzionante. Dopo aver constatato che l'azienda non stava più erogando i servizi promessi ed era quindi inadempiente, nel luglio dell'anno scorso il gestore ha comunicato all'azienda la volontà di recedere dal contratto. Che è stato chiuso formalmente nel settembre scorso.

Il cambio di amministrazione nella ditta di Padova è intervenuto solo un mese dopo, quando ogni rapporto con l'ente monselicense era ormai cessato. «Abbiamo continuato a offrire il servizio agli utenti attraverso Think Water, per la produzione dei personalizzatori d'acqua, e la sua controllata Profine per quanto riguarda la commercializzazione - fanno sapere dal Cvs - oggi, infatti, un utente che telefonasse al numero verde indicato sul nostro sito per avere informazioni sui personalizzatori d'acqua entrerebbe in contatto con il call center di Profine».

Ultimo aggiornamento: 4 Maggio, 21:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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