Padova. ​Al Bo 5 milioni dall'Europa per recuperare energia dall'acqua: i dettagli del progetto

Il finanziamento è destinato a un progetto di 4 anni che permetterà di far rendere anche fonti idriche poco sfruttate

Martedì 15 Novembre 2022 di Marco Miazzo
Palazzo Bo (foto d'archivio)

PADOVA - Dall'Europa arrivano 5 milioni di euro al Bo per un progetto dell'ateneo per il recupero dell'energia da fonti idriche.

L'Università di Padova si aggiudica dunque un altro finanziamento prestigioso nell'ambito del programma Horizon Europe grazie al coordinamento della professoressa Giovanna Cavazzini, del Dipartimento di Ingegneria industriale, in collaborazione con il Centro interdipartimentale Giorgio Levi Cases.

Il progetto

Quasi 5 milioni di euro sono stati assegnati al progetto H-Hope - Hidden Hydro Oscillating Power for Europe che svilupperà un'innovativa soluzione tecnologica per recuperare l'energia residua dell'acqua in contesti idrici attualmente non sfruttati, come reti idriche di distribuzione e depurazione dell'acqua, canali di scarico e correnti sottomarine e lagunari. Obiettivo del progetto è ottenere una tecnologia a basso costo in configurazioni diverse che si adattino alle caratteristiche dei contesti applicativi, che vanno da condotte in pressione a canali a cielo aperto. Per consentire lo sfruttamento più ampio possibile della tecnologia da parte di utenti privati e pubblici, strumenti di progettazione preliminare e di supporto allo sviluppo verranno resi disponibili tramite la piattaforma Do-It-Yourself i cui contenuti saranno liberamente fruibili.

Come funziona

«Grazie a questa tecnologia sarà possibile digitalizzare le reti e i canali artificiali e naturali, aumentandone resilienza e sostenibilità, aspetto chiave in un'ottica presente e futura per affrontare il problema sempre più stringente di uno sfruttamento sostenibile delle risorse energetiche e idriche» dice Giovanna Cavazzini, coordinatrice del progetto. L'importante investimento con cui il progetto viene premiato trova il plauso delle alte sfere dell'ateneo. «Congratulazioni alla professoressa Cavazzini, ai suoi partner e a tutti coloro che hanno contribuito a ottenere un altro importante finanziamento europeo - dichiara il prorettore alla Ricerca, Fabio Zwirner - Questo risultato consolida il prestigio internazionale del nostro ateneo anche nel campo dei progetti collaborativi di ricerca applicata e innovazione tecnologica». Il partenariato, che è composto da 14 enti tra cui università, centri di ricerca e public utility, unirà la ricerca nel settore idroelettrico con le necessità del servizio pubblico nella gestione delle acque. I partner provengono da 9 Paesi e includono alcuni tra i maggiori attori in questo settore: Università di Padova, Università Politecnica della Catalogna (Spagna), Università di Uppsala (Svezia), di Vienna (Austria), di Ljubljana (Slovenia), Università di Brno (Repubblica Ceca), di Reykjavik (Islanda), centro ricerche Tubitak (Turchia), Edison (Italia), Vattenfall Ab (Svezia), Or Reykjavík Energy (Islanda), Acque Veronesi, Amministrazione delle acque e delle fognature di Izmir (Turchia), CJH Multisourcing snv. Il 16 novembre a Bruxelles si terrà l'incontro d'avvio del progetto la cui durata prevista è di quattro anni.

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 22:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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