Emorragia cerebrale, morto a 48 anni: «Si sentiva bene e scherzava sempre»

Domenica 8 Novembre 2020 di Maria Elena Pattaro
Christian Trevisan
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BORGO VENETO - «Sembra il tuo ennesimo scherzo». Chi era abituato all'acuta ironia di Christian, al tempismo perfetto delle sue battute, ai suoi modi affabili non riesce a credere a un'uscita di scena tanto improvvisa e prematura. Christian Trevisan, bancario ed ex assessore di Saletto, è morto venerdì a soli 48 anni dopo un'emorragia cerebrale di cui non sono ancora state chiarite le cause.

Il brutto scherzo stavolta lo ha fatto il destino, strappandolo all'affetto della famiglia e dell'intera comunità, ancora sotto shock. Il malessere culminato nel tragico epilogo di venerdì è iniziato domenica scorsa: qualche linea di febbre accompagnata da eruzioni cutanee.

Lunedì è scattato il ricovero a Schiavonia a cui poi è seguito il trasferimento all'ospedale di Piove di Sacco. Nel sangue di Christian il livello di piastrine era molto basso: a parte questo nessun altro valore sballato. Anche il tampone Covid aveva dato esito negativo. «Si sentiva bene, non aveva perso la voglia di scherzare racconta la sorella Francesca sarebbe stato dimesso a breve». Invece giovedì la situazione è precipitata, con un'emorragia cerebrale impossibile da operare. «L'ultimo messaggio era di un'ora prima: non aveva sentore della tragedia che stava per travolgerlo e nemmeno noi» racconta la moglie Glenda con un filo di voce. Adesso si cerca una spiegazione alla sua morte repentina, andando a caccia del virus che ha innescato una risposta eccessiva del suo sistema immunitario.

Un uomo energico, vitale, rassicurante e scherzoso: la moglie e la sorella lo dipingono così, incredule all'idea di non riabbracciarlo mai più. Sono centinaia i messaggi di affetto e cordoglio arrivati da amici, colleghi e concittadini. Anche il sindaco ha espresso vicinanza alla famiglia a nome dell'intera comunità. Trevisan lavorava a Vicenza nella direzione centrale di Banca Intesa San Paolo e dal 2009 al 2014 è stato assessore alle Attività produttive nella giunta di Daniele Mocellin prima che Saletto andasse a fusione. La passione dei figli per il calcio lo aveva portato a impegnarsi anche in quel settore, come vicepresidente della società locale. Oltre alla moglie e alla sorella, Christian lascia nel dolore anche i figli Riccardo e Filippo e mamma Marina. L'addio martedì alle 11 in chiesa a Saletto. La famiglia ha acconsentito alla donazione degli organi: il cuore è stato trapiantato in vivo su un altro paziente. «Ha salvato quattro vite conclude la moglie . Il suo ultimo gesto di generosità». 

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