Variante inglese a tutta velocità, raddoppiano i contagi e si fanno 1500 test al giorno

Domenica 7 Marzo 2021 di Gabriele Pipia
Il drive-in di Cittadella per fare i tamponi

CITTADELLA - Genitori, insegnanti e bambini. Tutti assieme, tenendo un metro di distanza. Alle otto in punto il grande parcheggio del drive-in di Cittadella inizia a riempirsi di macchine e non si svuota più per l’intera mattinata. I nuovi focolai fanno paura, il contagio dilaga e scatta di nuovo la corsa ai tamponi. Solo nell’Alta Padovana il numero di test effettuati ogni giorno è quintuplicato nel giro di un mese passando da 300 fino ai 1.500 di venerdì. «Stiamo facendo soprattutto tamponi molecolari per ricercare la variante inglese del virus. Sembra davvero di essere tornati indietro» spiega la dottoressa Lorella Miconi, direttrice di un distretto sanitario dove dopo il cluster di San Martino di Lupari (12 bimbi positivi nella stessa classe) ora preoccupa quello di Carmignano di Brenta (20 nuovi casi in un giorno e oggi 60 bambini saranno sottoposti al tampone). 
LA PROVINCIA
L’Alta Padovana è l’area più critica ma l’impennata dei contagi, possibile anticipo della temuta terza ondata, riguarda l’intero territorio padovano. Parliamo della provincia con più casi del Veneto: sono 7.266. Solo nella giornata di ieri sono stati registrati 344 nuovi positivi e altri due decessi. Sabato 30 gennaio, quando il Veneto si preparava alla riapertura delle scuole, i contagi erano stati 147. La crescita è stata vertiginosa: sabato 20 gennaio erano 252 e solo sette giorni dopo eravamo già a 358. Avanti di questo passo si rischia di arrivare presto ai numeri delle altre due ondate e al conseguente aumento dei ricoveri. Per questo motivo c’è una netta spaccatura sulla zona arancione: contrari tanti ristoratori che gridano tutta la loro rabbia, favorevoli molti operatori sanitari che tirano un sospiro di sollievo. 
I NUMERI
Venerdì solo tra Cittadella e Camposampiero sono stati eseguiti 1.512 tamponi coinvolgendo anche nove classi scolastiche di Cittadella, tre di Villa del Conte e quattro di Camposampiero. Ieri, con i centri aperti solo mezza giornata, sono stati fatti altri 838 tamponi. L’ottanta per cento sono test molecolari e questo non è un dettaglio irrilevante: per contenere l’ondata della variante inglese l’Ulss ha infatti modificato i protocolli dell’Alta Padovana: per i pazienti sintomatici e i loro contatti stretti sono previsti solo tamponi molecolari. Ogni giorno sono impegnati almeno quindici sanitari ma l’organico sarà potenziato: da domani arrivano altri quattro infermieri. 
L’ORGANIZZAZIONE
«Con i Comuni c’è grandissima collaborazione per gestire l’accesso ai centri tamponi, se serve sono pronti ad intervenire i vigili urbani - spiega la dottoressa Miconi - È stato chiesto anche il supporto della Protezione civile per fare rispettare le distanze, proprio perché sappiamo che potrebbero esserci diversi casi di variante inglese che è una forma del virus più contagiosa. Qui da noi il picco più alto di tamponi era stato raggiunto a dicembre con 1.900 test al giorno, ora ci stiamo riavvicinando a quei ritmi». La direttrice del distretto Alta Padovana rinnova anche un appello a rispettare le regole in coda: «Tenere le distanze è fondamentale perché chiunque viene a farsi il tampone è potenzialmente positivo. Fino a poche settimane fa quando ci arrivava il report facevo fatica a trovare i positivi, ora l’elenco è pieno». 
POLIZIA LOCALE
Prosegue intanto la campagna vaccinale e l’ultima novità riguarda gli agenti della Polizia locale di Padova che entro il 12 marzo dovranno comunicare l’adesione. Francesco Scarpelli della Uil Fpl è soddisfatto: «Fermo restando il rispetto per la libera scelta che deve essere sempre assicurata, per noi vaccinarsi è una scelta di cuore e un dovere. Per la propria protezione e per le persone che ci stanno accanto, anche alla luce dell’ulteriore recrudescenza della pandemia». Una recrudescenza che i dati sui tamponi e sui contagi sono lì a dimostrare. 

 

Ultimo aggiornamento: 09:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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