Elisabetta Casellati. Ministro delle Riforme, l'azzurra della prima ora dalla guida del Senato al presidenzialismo

Sabato 22 Ottobre 2022 di Al.Va.
Elisabetta Casellati. Ministro delle Riforme, l'azzurra della prima ora dalla guida del Senato al presidenzialismo

Da presidente del Senato (ed è stata la prima donna a ricoprire la seconda carica dello Stato) a ministro delle Riforme. Sarà Maria Elisabetta Alberti Casellati a occuparsi nel Governo di Giorgia Meloni del presidenzialismo e cioè della riforma che dovrebbe portare all'elezione diretta del presidente della Repubblica. Non, invece, dell'autonomia differenziata, in capo al ministero agli Affari regionali e Autonomie assegnato al leghista Roberto Calderoli.

Maria Elisabetta detta Bettina è nata per caso a Rovigo.

Il padre Vincenzo Alberti, questore, nell'estate del 1946 esercitava nel capoluogo polesano ed è lì che, il 12 agosto, mamma Elvira dà alla luce la sua bimba, unica femmina di quattro figli. Bettina cresce a Padova ed è al Bo, facoltà di Giurisprudenza, che conosce Giambattista Casellati, quattro anni più vecchio, famiglia di sangue blu. Si innamorano, il 27 luglio 1968 si sposano. Un anno dopo nasce la primogenita Ludovica. «Con una mano teneva in mano in libro, con l'altro cullava la piccina», raccontano in famiglia. Quattro anni dopo nascerà Alvise, anche lui destinato a laurearsi in legge come i genitori e la sorella, ma anche diplomato al Conservatorio Pollini in violino e pianoforte. Residenza a Padova, case a Cortina e a Palizzi, avvocato matrimonialista di fama (specializzata nelle cause di nullità davanti la Sacra Rota), Alberti Casellati aderisce a Forza Italia sin dalla sua fondazione. Dal 1994 viene eletta sette volte al Senato, l'ultima lo scorso 25 settembre quando arriva alla Camera Alta dal collegio uninominale della Basilicata, dove era stata dirottata dal partito facendo scoppiare un vero e proprio caso in Veneto.


LE BATTAGLIE
Come sottosegretario alla Giustizia, nel bel mezzo del caso Ruby, ha sempre preso le difese del leader azzurro, fino alla partecipazione alla manifestazione contro i giudici davanti al Tribunale di Milano. Nel 2005 come sottosegretario al dicastero della Salute, guidato allora da Girolamo Sirchia, è al centro delle polemiche per aver assunto come capo della segreteria al ministero la figlia Ludovica. Nel settembre 2014 viene eletta dal Parlamento come componente laica del Consiglio superiore della magistratura e per questo rassegna le dimissioni da senatore. Principalmente si è occupata di giustizia. Significative le battaglie a sostegno della famiglia, in particolare contro la legge Cirinnà, che regolamenta le unioni civili. Da sempre condanna la violenza femminile. In passato si è dichiarata favorevole alla castrazione chimica per gli stupratori.


«La politica mi piace e spero di continuare», aveva detto ai tempi dell'esordio con Berlusconi. Vicina di studio legale del concittadino Niccolò Ghedini (poi senatore forzista e fedelissimo di Arcore, scomparso di recente), Casellati ha avuto come suo mentore Giancarlo Galan, l'ex Doge travolto dallo scandalo Mose. Lo scorso gennaio, durante le votazioni per eleggere il presidente della Repubblica, viene indicata come candidata dal centrodestra, ma al quinto scrutinio non raggiunge il quorum e si sfila dalla corsa. Nel pieno delle trattative per la formazione del governo Meloni, viene indicata da Berlusconi alla Giustizia. La premier incaricata le assegna le Riforme.

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Ultimo aggiornamento: 15:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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