Parla Ludovico Dodi: «L'imitazione di Giordani? Voluta da FdI e dallo spin doctor di Peghin»

Il 10 giugno in Prato della Valle alla chiusura della campagna elettorale di Francesco Peghin Dodi ha imitato il sindaco rieletto Sergio Giordani, sbeffeggiandolo per il suo modo di parlare

Venerdì 24 Giugno 2022 di Alberto Rodighiero
Ludovico Dodi

PADOVA - «Il via libera all'imitazione di Giordani è arrivato da Marco Marturano, lo spin doctor della campagna elettorale di Francesco Peghin.

In tutti i casi, per due minuti sul palco io sono stato crocifisso, mentre tutti ridono se Crozza prende in giro Bossi perché parla male a causa dell'ictus». A due settimane dalla discussa imitazione che lo ha portato al centro delle polemiche pure a livello nazionale, Ludovico Dodi si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Secondo alcuni l'esibizione ha fatto perdere a Peghin qualche punto percentuale, ma Dodi non ci sta a finire da solo nel tritacarne e vuole fare un po' di chiarezza.

Chi le ha dato il via libera per salire sul palco in Prato della Valle?
«Tutto è nato domenica 5 giugno quando ho partecipato a un'iniziativa elettorale in favore di Peghin a Forcellini. Io ho studiato all'Accademia di arte drammatica, sono attore e mi sono specializzato nelle imitazioni. In quell'occasione, naturalmente, ho imitato Giordani. La cosa è piaciuta e mi hanno fatto un video che è diventato virale».

E poi cos'è successo?
«Sono stato contattato da Filippo Ascierto e da Raffaele Zanon che mi hanno proposto di rifare l'imitazione in occasione della festa finale del centrodestra. Anche alcuni militanti di Lega e Fratelli d'Italia me lo avevano chiesto. Inizialmente anche Massimo Bitonci si era dimostrato favorevole, poi, però, ha avanzato alcuni dubbi per timore che la cosa potesse rivelarsi controproducente».

E di tutto questo Peghin era a conoscenza?
«A quanto mi risulta, all'inizio gli era stata ventilata un'ipotesi di questo genere, poi è stato tenuto all'oscuro di tutto perché doveva essere una sorpresa».

Arriviamo così alla sera del 10 giugno in Prato della Valle.
«Inizialmente avrei dovuto fare un finto collegamento telefonico. Tecnicamente non era possibile, quindi si è deciso che salissi sul palco».

Chi ha dato il via libera finale?
«A condurre la serata era Elisabetta Gardini che, non sapendo cosa fare, si è consultata con Marturano e, proprio da lui è arrivato il via libera. A quel punto anche Bitonci mi ha detto: ma sì facciamola».

Rifarebbe quell'imitazione che, dall'opinione pubblica, è stata letta come una messa alla berlina delle difficoltà di linguaggio del sindaco?
«Non la rifarei su quel palco, ma in un evento più ristretto assolutamente sì. Io non ho voluto in nessun modo prendere in giro le difficoltà fisiche di Giordani, ma solo quello che dice. Le imitazioni le faccio di tutti i politici. In tutti i casi, quando Crozza prede in giro Bossi perché parla male a causa dell'ictus tutti battono le mani io, invece, sono stato messo in croce. Mi dispiace che questa vicenda sia stata strumentalizzata anche da chi, nel centrodestra, sta portando avanti delle faide interne».

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