PADOVA - La capolista di Più Padova per Peghin sindaco, Camilla Cassandro, ha conquistato 31 preferenze.
Cosa ne pensa dell’esito elettorale all’indomani dello scrutinio?
«Era un’impresa difficile sulla quale mi sono gettata con entusiasmo, ci credevo davvero molto. L’astensionismo, come ha già ricordato Francesco (Peghin, ndr), l’ha resa ancora più complessa se non quasi impossibile, il ponte sicuramente non ha agevolato le cose».
Si aspettava un così basso numero di preferenze?
«Sono sincera, pensavo qualcosa di più anche se vedendo l’andamento complessivo del voto la cosa non mi stupisce, ragionando a posteriori. Sono dispiaciuta. Poi, come in tutte le cose, si guarda avanti. Per me è stata una campagna elettorale piuttosto magra, purtroppo».
Per quale motivo?
«I primi giorni di giugno ho fatto un incidente e sono stata in ospedale quasi due settimane. Forse anche per questo non sono riuscita a esprimermi appieno».
Il risultato di queste elezioni l’ha delusa? Cosa non ha funzionato?
«Certo, ci siamo impegnati moltissimo ed è normale essere delusi dal risultato. Credo sia ancora presto per dire cosa non abbia funzionato».
Secondo lei perché l’alta percentuale di astensionismo?
«Forse le persone fanno fatica ad ascoltare, non si sentono coinvolte dalla politica. Quello dell’astensionismo è un dato che non si dovrebbe sottovalutare».
Continuerà con la politica?
«Non scarto l’ipotesi, per Padova sarò sempre attiva, che si tratti di restare in politica o di fare altro per il bene della città».