PONTELONGO - Amava la sua auto e amava premere sull'acceleratore per godersi l'ebbrezza dell'alta velocità. Lo sapeva chi conosceva bene e lo ostentava anche sui social Eduard Ndoj, il 45enne al volante domenica notte di quell'imponente Audi A6 rovesciatasi in modo fatale. Le pagine Facebook e Instagram dell'uomo sono colme di foto e video dove lui si ritrae o si fa ritrarre sul cofano e al volante. Lo scorso 25 dicembre aveva pubblicato un video che raccontava questa passione senza bisogno di troppe interpretazioni. Eduard è al volante in autostrada con la sigaretta in mano mentre una persona seduta accanto filma tutto, lui e il suo tachimetro. Centotrenta, centosessanta, centottanta, duecento all'ora. La fotocamera del cellulare inizia a zoomare e a questo punto trema anche il cellulare. Solo gli inquirenti potranno dimostrare se l'incidente di domenica notte sulla statale Piovese abbia effettivamente avuto l'alta velocità come prima causa, ma di certo le condizioni con cui è stata ritrovata quell'auto portano a questa ipotesi.
I precedenti
Aveva la passione per i motori e aveva anche importanti precedenti penali questo autotrasportatore che lavorava per un'azienda di Terrassa Padovana e viveva in Italia da 28 anni. Nel 2018 era stato infatti arrestato dai carabinieri per spaccio ed estorsione. L'accusa: aveva avanzato pesanti minacce nei confronti di un cliente tossicodipendente che aveva contratto un importante debito con lui. Aveva conosciuto anche il carcere prima di tornare in libertà e provare a rifarsi una vita.
La famiglia
A Pontelongo, il paese dove vive, lo attendevano il padre e la madre. In tutto i figli sono quattro. «Eduard aveva un passato non facile ma aveva cercato di andare avanti - racconta il padre, Gjon Ndoj -. Non so cosa sia successo, non so se quell'auto corresse, non so se avessero bevuto. Non so niente, nemmeno so davvero guidava mio figlio come hanno detto. Sono stato avvisato dai carabinieri e ora c'è solo un grande dolore. Faremo il funerale qui, ci stiamo preparando».