Edoardo, l'autopsia: in testa ha una lesione ma rimangono i perché della morte dopo l'allenamento di boxe

Sabato 4 Marzo 2023 di Marco Aldighieri, Marina Lucchin
Edoardo Zattin

PADOVA - La morte del 18enne Edoardo Zattin è ancora avvolta nel mistero. Nemmeno l’autopsia, al momento, ha chiarito la causa del decesso. Ieri il medico legale Stefano D’Errico dell’Università di Trieste, nominato dal pubblico ministero Maria D’Arpa titolare delle indagini, ha effettuato l’esame autoptico sul corpo del ragazzo. L’unica certezza è che lo studente ha riportato un trauma cranico sopra l’orecchio sinistro, probabilmente il giorno 22 di febbraio. Dove se lo sia procurato e se gli sia stato fatale, ancora non è possibile saperlo. Quando era giunto in palestra a Monselice per l’allenamento stava bene. La Procura infatti, su entrambi gli aspetti, sta proseguendo con le indagini. All’autopsia hanno partecipato anche il medico legale Luca Massaro e l’avvocata Sara Baldon nominati dal padre del diciottenne, e il medico legale Giovanni Cecchetto e l’avvocata Alessia Giolo in rappresentanza della mamma di Edoardo. Il risultato completo dell’esame autoptico sarà consegnato agli inquirenti entro sessanta giorni. Il professor D’Errico nei prossimi giorni effettuerà alcuni accertamenti tecnici sul cervello. L’inchiesta nasce quando il Centro trapianti di Padova ha avvisato la Procura di procedere sul corpo di un ragazzo di 18 anni per l’espianto degli organi, ricoverato nel reparto di Neurochirurgia per un trauma cranico. È da questo istante che viene aperta un’indagine per omicidio colposo contro ignoti. 
 

L’ESAME
Di fatto, per l’esame sul corpo che è stato eseguito giovedì, è impossibile riuscire a capire se la lesione sul cranio rilevata sia conseguente a un trauma ricevuto dal ragazzo. I medici della Neurochirurgia, infatti, hanno operato il giovane per salvargli la vita e per farlo, ovviamente, hanno dovuto lavorare al di sotto dell’osso. Impossibile, dunque, stabilire se l’osso fosse già intaccato o meno prima dell’intervento dei chirurghi. Ma tutta la ricostruzione fatta è abbastanza complessa.
 

LA RICOSTRUZIONE
Tutto parte dal presupposto che, visto che il giovane si stava allenando a boxe, abbia ricevuto un pugno. Pugno che però l’atleta che si stava allenando con lui assicura di non aver mai dato e che nemmeno l’allenatore e gli altri 9 ragazzi all’interno della palestra avrebbero visto sferrare. 
Quando Edoardo crolla, dopo essersi soffiato il naso da cui perdeva sangue, secondo la testimonianza dell’allenatore Simone Lazzarin, viene subito soccorso.
La telefonata al 118, però, non la fa nessuno di coloro che era con Edoardo in palestra, ma il segretario, che non ha visto la scena. L’uomo sa solo che un ragazzo ha perso i sensi e all’operatore del 118 dice che probabilmente ha preso un pugno, visto che si stava allenando. 
Per questo motivo, quando il Suem porta il ragazzo in pronto soccorso, nella cartella clinica viene scritto trauma cranico. Ma non c’è certezza che effettivamente sia così. 
In ospedale i medici si rendono conto che si tratta sicuramente di un problema neurologico che riguarda il cervello e, dopo degli esami strumentali, si capisce che all’interno del cranio di Edoardo si è formato un grave ematoma cerebrale. 
Per questo motivo viene portato in sala operatoria a Neurochirurgia dove i medici cercano di salvare il 18enne in tutti i modi possibili. Ovviamente per farlo è necessario operare al di sotto del cranio e questo prevede di intaccare l’osso. Purtroppo per Edoardo non c’è nulla da fare e il giorno seguente viene dichiarata la morte cerebrale.
 

LA VICENDA GIUDIZIARIA
Parte quindi l’iter per l’espianto degli organi.

Il centro trapianti, a quel punto, chiede il consenso al magistrato: visto che nella cartella c’è scritto “trauma cranico” è necessaria l’autopsia o è possibile prelevare gli organi? Il magistrato acconsente all’espianto, purchè non venga toccata la testa del giovane, perchè è su quella che si concentrerà l’autopsia. Ed è in quel momento, ovvero oltre 36 ore dopo il malore di Edoardo, che l’indagine viene assegnata ai carabinieri. Si sperava che l’autopsia fosse risolutiva. Invece, il caso di Edoardo continua ad essere un giallo. Martedì alle 15.30 intanto è stato organizzato il funerale a San Girolamo. 

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Ultimo aggiornamento: 07:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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