Choc al quartiere Palestro: bambini di 8 anni arruolati dagli spacciatori

Martedì 8 Febbraio 2022 di Mauro Giacon
Il quartiere Palestro
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PADOVA - «Andare a scuola? Chi glielo fa fare a un bambino se vede che con un semplice “gioco” gli danno anche la mancia? E poi la può portare a casa ai genitori e agli altri fratelli. Vivono in sette-otto in 60 metri quadrati. E come si fa la didattica a distanza in quelle condizioni? E devono mangiare».
Le parole sono di don Giancarlo Smanio, 78 anni, da tredici parroco di S. Girolamo, zona Palestro. E fotografano una situazione drammatica. Ci sono bambini dagli 8 ai 12 anni ingaggiati per spacciare droga. «Un fatto purtroppo noto alle forze dell’ordine che, di concerto con la Polizia Locale, sta monitorando la situazione. Le difficoltà sono tante, in primis la giovane età che comporta l’impunità totale sotto i 14 anni: a maggior ragione i servizi sociali sono molto attivi ed attenzionano la problematica con grande professionalità» dice l’assessore alla Sicurezza, Diego Bonavina.
Però non siamo nelle favelas, ma ai bordi di un quartiere che sta a un passo dalle mura storiche. C’è una zona in particolare, fra via Varese e via Magenta, vicino all’ex piazza Toselli, dove si trovano i palazzi dell’Ater, che è sotto l’attenzione della Polizia. L’altro giorno c’è stata un’operazione che a prima vista potrebbe apparire semplice ma che invece non lo è. Sono stati arrestati tre tunisini, uno minorenne, risalendo a due appartamenti che erano destinati a centrale dello spaccio. L’attività della Questura non finirà qui. Ma il problema è che per una serie di ragioni sociali questo territorio ha scalzato l’Arcella sul fronte spaccio. 

I MINORI
«Sono figli di nigeriani, tunisini, marocchini. Ci sono 15 etnie che si sono alternate a chiederci le buste della spesa l’anno scorso. Abbiamo comprato cibo per 23mila euro. I loro padri si arrangiavano con dei lavoretti, magari in nero. Con la pandemia è finito tutto. E così i piccoli si guadagnano da vivere».
Quello che verrebbe catalogato come danno collaterale da Covid sta coinvolgendo tutto un gruppo di ragazzi di seconda generazione. Il boss affida la droga ai ventenni, che la girano direttamente ai più piccoli. Perché nel frattempo c’è una generazione, quella dai 13 ai 17 anni che invece si è integrata, dallo sport all’associazionismo. Ma chiuse queste attività “grazie” al Covid si sta disunendo. E gli altri non chiedono di meglio. «C’è un problema anche di case chiuse da parte sia di Ater che di Inps. Dandole in affitto il quartiere cambierebbe faccia. Qui vivono 45 famiglie con lo sfratto». 

GLI INTERVENTI
Il Comune ci ha provato, aprendo il Punto Toselli, di Progetto Giovani. Un laboratorio di ascolto e di progettazione sul digitale. Due anni fa poi ci sono stati i lavori di sistemazione della piazza ora intitolata ai caduti della Resistenza. Più panchine, alberi, nuova pavimentazione. L’Ater sta progettando la ristrutturazione di dieci fabbricati di proprietà tra le vie Palestro, Magenta, Toselli e Varese per recuperare 63 alloggi, 44 stabilmente occupati, tanto da far trasferire gli inquilini. Ma il rione vive un equilibrio sottilissimo fra bene e male. «Non c’è mistero che ci sono molti ragazzini stranieri che girano qui intorno» dice un residente. Ci sono stati anche episodi controversi. Un alloggio occupato dal Gramigna sgomberato nel 2016. Stessa sorte per lo “sportello antisfratto” nel 2018. Clamorosa la muratura dello spazio di Bios lab in via Brigata Padova nell’agosto del 2020. Sul fronte spaccio La situazione è andata sempre più peggiorando. Dai primi laboratori di preparazione della droga scoperti nel 2017 a quest’ultimo che serve clienti in arrivo anche dai comuni contermini. Ma la rabbia ha anche altre pieghe. Proprio un anno fa alcuni bulli prendono di mira gli autisti dell’autobus al capolinea del 9 vicino alla piazza».

BONAVINA
«Sono convinto che con la ripresa dell’attività sportiva, unita al progetto di riqualificazione della piastra polivalente, già in appalto, la situazione potrà migliorare - continua l’assessore - Ci sono associazioni che amano il loro quartiere ed hanno a cuore il futuro di tutti i ragazzi, questi interventi di riqualificazione urbana sono indispensabili per favorire il loro lavoro. Grazie comunque alla Polizia locale ed alle Forze dell’ordine».
 

Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 10:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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