Donna morta nell'incendio a Padova, inchiesta aperta per omicidio colposo

Sabato 28 Gennaio 2023 di Marina Lucchin
Donna morta nell'incendio a Padova, inchiesta aperta per omicidio colposo

PADOVA - È stato aperto in procura un fascicolo per omicidio colposo, senza indagati, per far luce sulla morte di Angelina Rosa Favero, 83 anni, vittima dell'incendio nella sua abitazione al sesto piano del civico 47 di via Bajardi.

Sulla donna è già stata eseguita un'ispezione esterna da parte del medico legale, che ha già accertato come l'anziana sia deceduta a causa delle esalazioni di monossido di carbonio. Per questo motivo il pubblico ministero non ha disposto l'autopsia. Il pm però vuole vederci chiaro, quindi incaricato i vigili del fuoco di analizzare le cause dell'incendio e anche se siano state rispettate tutte le misure di sicurezza nella palazzina.


LE SUPPOSIZIONI
Il fuoco probabilmente si è sprigionato dal piano cottura in cucina. Magari Angelina Rosa Favero aveva lasciato un tovagliolino di carta o un utensile di plastica vicino al fornello. Era ora di cena quando nella cucina dell'appartamento al sesto piano di via Bajardi si è scatenato l'inferno di fiamme, fumo ed esalazioni. Angelina si stava probabilmente preparando qualcosa di caldo per consumare il suo pasto in solitudine prima di andare a letto.
Il dramma ha preso vita proprio mentre la figlia Silvia le stava telefonando. Intorno a quell'ora, tutte le sere, entrambe le sue figlie si davano il turno per chiamare la mamma, che soffriva tanto la solitudine da quando a settembre era venuto a mancare il marito Secondo. Quando la figlia ha sentito il panico nella sua voce le ha consigliato di chiudersi nel bagno e intanto ha chiamato il 115.


L'ALLARME
Nello stesso momento, o quasi, un'altra chiamata di emergenza raggiungeva la centrale operativa dei pompieri. Quella dei vicini di casa. Il fumo si è velocemente sparso nel corridoio e nel vano scale. Chi stava negli appartamenti sullo stesso pianerottolo ha sentito subito l'odore di bruciato e si è affacciato prima alla finestra e, poi, una volta visto che fuori non c'era nulla di strano, alla porta di casa. Rivoli di fumo grigio scuro uscivano già all'uscio dell'anziana. È iniziato il tam tam all'interno del palazzo. «C'era chi bussava alle porte dei vicini, chi cercava di aprire la porta chiamando la signora, chi tentava di aprire la valvola dell'impianto antincendio, che c'è in ogni piano, e chi ha telefonato al 115. Sono riusciti a svuotare tre estintori prima che arrivassero i vigili del fuoco» racconta una donna ancora provata dall'esperienza della sera prima.


IL COMUNE
Complice il fatto che la palazzina che ha fatto da sfondo al tragico rogo in via Bajardi a Mortise è di proprietà comunale, mercoledì sera il vicesindaco Andrea Micalizzi e l'assessora alle Politiche abitative Francesca Benciolini sono rimasti davanti al condominio dove si è consumata la tragedia fino a dopo mezzanotte. Benciolini che, avendo tra le sue deleghe quella dell'edilizia popolare, ha alcune competenze anche per quel che riguarda la palazzina in questione, ha precisato: «Abbiamo incontrato anche i vicini di casa della donna che hanno cercato di mettere in salvo la signora e che, grazie ad un impianto antincendio che, a quanto pare, ha funzionato regolarmente, hanno cercato di far fronte alle fiamme, in attesa dell'arrivo dei Vigili del Fuoco. Ovviamente a brevissimo saranno fatte le perizie previste in questi casi per capire cos'è effettivamente successo.

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