Le accuse a don Marino Ruggero: «È solo un ipocrita, dovete fermarlo»

Giovedì 30 Gennaio 2020 di Gabriele Pipia
Il parroco rimosso don Marino Ruggero
2

PADOVA - «Don Marino Ruggero è una persona ipocrita che si fa beffa della fede della sua comunità. Non è un buon esempio e c’è chi sta soffrendo molto per il suo comportamento. Ma la Chiesa vuole insabbiare tutto». Sono le 12.08 di martedì 10 settembre 2018. A scrivere una lunga mail è una parrocchiana di San Lorenzo di Albignasego e il destinatario è il vicario generale della Diocesi Giuliano Zatti. Cinquanta minuti dopo, alle 12.58, dalla stessa frazione parte un’altra mail rivolta allo stesso indirizzo. Il mittente è diverso ma il tenore è lo stesso: «Don Ruggero è una persona ipocrita e mi chiedo con che coraggio possa predicare ai fedeli. La Curia vuole insabbiare tutta la storia». 

LE SEGNALAZIONI
L’inchiesta della Diocesi di Padova è partita da queste lettere, accompagnate in seguito da alcune presunte prove inviate dagli stessi fedeli. Da quanto trapela dagli ambienti ecclesiastici padovani, sono almeno 15 le segnalazioni arrivate negli ultimi mesi ai collaboratori del vescovo, tra cui questi due esempi. E dalle accuse emerge anche la presenza di un’altra donna. A settembre lo scandalo doveva ancora scoppiare ma la faida di paese covava già sottoterra. Lo dimostrano queste lettere, in cui vengono riportati nomi e cognomi di diverse persone tra cui la donna additata di essere l’amante del parroco e il suo compagno. Lettere accurate, inviate a cavallo tra l’estate e l’autunno, in cui don Marino Ruggero viene accusato di avere rapporti con una donna e in cui i mittenti si preoccupano anche per la sofferenza del compagno. 
«Sono una cattolica convinta e cerco sempre di vedere il lato buono delle cose, ma devo ricredermi visto il comportamento tenuto da don Marino Ruggero - scrive una parrocchiana - e non riesco più ad assistere ad una sua messa. Conosco (...) e sta soffrendo molto per questa situazione e per il comportamento di (...) nei suoi confronti. Speravo che la Curia prendesse una decisione forte». Lo stesso giorno, all’ora di pranzo, un’altra donna scrive che «(...) sta vivendo una situazione a dir poco invivibile con il comportamento immorale di (...). Speravo, vista la gravità della situazione, si potesse trovare una soluzione seria nei confronti di don Marino, che a questo punto non merita nemmeno l’appellativo di Don». 

LEGGI ANCHE ---> «Nei bar e in pasticceria sempre con la stessa donna»​

NUOVE RIVELAZIONI
Don Marino si trova sotto processo canonico. L’accusa è di aver violato «l’obbligo di celibato» mettendo in atto «comportamenti non conformi allo stato clericale». Ora spuntano nuovi dettagli. Da San Lorenzo emerge infatti che negli ultimi mesi sono partite ulteriori segnalazioni sul coinvolgimento di altre donne e su altri comportamenti definiti «poco chiari e poco professionali». Si fa riferimento ad un rapporto privilegiato con una seconda parrocchiana («i due passavano anche molto tempo da soli in Canonica e questi atteggiamenti erano visibili anche dai genitori che portavano i figli all’asilo») e ad un viavai di donne in canonica la domenica pomeriggio, notato da chi si trovava in patronato per guardare le partite. Tutto è stato riferito alla Diocesi. Se la Curia padovana ha atteso alcuni mesi per procedere, probabilmente è perché prima stava raccogliendo eventuali prove a carico del sacerdote. Il prete, dimessosi da parroco il 2 gennaio, ha reagito dicendosi pronto a «fare i nomi dei preti pedofili» e per questo il pm Roberto Piccione ha aperto un fascicolo convocandolo in Procura. 
In una piccola frazione come San Lorenzo di Albignasego i pettegolezzi corrono veloce di bocca in bocca. «Ero solo un’amica e mi ha sempre trattato bene, tutto qui» continua a dire la presunta amante. Nel chiacchiericcio di paese spunta anche un tatuaggio che lo stesso don Marino si sarebbe fatto per ricordare una donna con cui avrebbe avuto una relazione anni fa. Il diretto interessato tiene la bocca cucita, come da invito del vescovo Cipolla, ma non risparmia stilettate su Facebook. L’ultima ieri quando ha postato una foto di Vasco Rossi accompagnata dalla frase: «Odiare io? No. Non mi piace perdere tempo a pensare a certe persone, preferisco occuparlo ad amare quelle che valgono». Il riferimento appare chiaro: da una parte chi lo difende, dall’altra chi lo accusa. 
 

Ultimo aggiornamento: 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci