Boom di divorzi: il Covid fa scoppiare le coppie over 50

Lunedì 17 Gennaio 2022 di Serena De Salvador
Boom di divorzi anche in piena pandemia

PADOVA - Costretti in casa, gomito a gomito giorno e notte con partner e figli. Con una routine quotidiana stravolta, privati dei contatti sociali, in cui i piccoli attriti e dissapori prima venivano assorbiti dalle incombenze quotidiane finivano invece per accumularsi fino a esplodere. E con i cellulari sempre tra le mani e moltissimo tempo per navigare sui social e stringere nuovi legami. Così il Covid ha dato il suo contributo nel far aumentare nettamente i divorzi, soprattutto fra gli ultra cinquantenni.
La fotografia della situazione la scatta Adico, con il suo consueto report elaborato sui dati Istat riferiti al 1 gennaio 2021.

una fotografia in cui Padova ricalca alla lettera l’andamento del Veneto.


I NUMERI
Nella provincia patavina i divorziati nel 2021 erano 30.431, mentre l’anno precedente erano in totale 29.360. Dunque un 3,6% in più nei due anni segnati dalla pandemia. Ma il confronto si fa molto più impietoso andando indietro di nove anni, al 2012, quando in terra euganea erano 18.380. Una cifra che si traduce in un 65,6% di divorziati in più in meno di dieci anni. E non va meglio negli altri capoluoghi veneti, a partire da Vicenza che tra 2020 e 2021 ha visto un’impennata del 6,3%, seguita proprio da Padova che si attesta seconda per crescita dei divorzi durate l’epoca Covid. Sulla lunga distanza, cioè nel confronto con il 2012, è invece quarta dietro a Rovigo (+78,6%), Venezia (+71,4%) e Verona (+69,7%). Per entrambi i parametri la provincia in cui falliscono meno matrimoni è Belluno, dove il fenomeno è però ugualmente in crescita con un +2% fra 2020 e 2021 e un +54% rispetto a nove anni fa. In Veneto nell’anno appena concluso i divorziati erano 170.862: nel 2020 erano 165.032 e nel 2021 erano 103.808 dunque con un +3,5% in un anno e un +64,6% in nove anni.
Andando ad analizzare le fasce di età, vediamo che Padova continua a ricalcare il dato regionale, che indica che nel 2021 rispetto al 2020 i divorziati fra i 18 e i 50 anni sono diminuiti, passando da 54.413 a 52.881, mentre dai 50 anni in su la situazione si è ribaltata, passando da 110.619 a 117.981.


IL FENOMENO
Effetto Covid? In parte sicuramente sì, secondo gli esperti di Adico. Ma la crisi delle coppie venete in realtà parte da molto più lontano e le reali conseguenze della pandemia sulla tenuta delle coppie padovane si potranno vedere soltanto nel corso di questo 2022.
«La crescita dei divorziati sconta certo l’avvento della pandemia, almeno per quanto riguarda i divorzi brevi preceduti dalla separazione consensuale. Ma si allinea alle variazioni registrate anche negli anni passati – spiega Carlo Garofolini, presidente Adico – Dalla nostra analisi, però, emerge come la pandemia abbia messo in crisi soprattutto gli ultra cinquantenni, mentre annotiamo una diminuzione da un anno all’altro delle persone divorziate più giovani. In tale contesto, il fallimento dei matrimoni si manifesta impietosamente nel medio periodo: rispetto a dieci anni fa, infatti, il numero dei divorziati è cresciuto prepotentemente (in media di oltre il 60%) con una popolazione pressoché invariata. Una tendenza che può essere figlia pure dell’esplosione della tecnologia e dei social».
Insomma, il tempo a disposizione per esplorare le distese della rete ha aiutato i padovani a evadere metaforicamente dalla routine del Covid, ma li ha anche portati a sentirsi troppo stretti nelle maglie del vincolo matrimoniale. Inoltre, scoprire i tradimenti è diventato più semplice chiusi fra le mura domestiche. «Le precedenti indagini avevano già sottolineato il fermento sentimentale degli ultra cinquantenni – aggiunge Garofolini – Lo dimostra il nostro sportello riservato ai divorzi, che sta svolgendo moltissimo lavoro».

Ultimo aggiornamento: 14:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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