Padova. Discarica abusiva all'ex Foro Boario, la Procura chiede l'archiviazione del caso

Secondo l'accusa in diciannove anni, a partire dall'anno 2000, sarebbero state gettate tonnellate di rifiuti, in particolare scarti di imprese edili

Mercoledì 12 Aprile 2023 di Marco Aldighieri
Rifiuti all'ex foro boario

PADOVA - La Procura, prima di Pasqua, ha chiesto al Gip l'archiviazione del caso relativo alla discarica abusiva presente nell'ex Foro Boario di Corso Australia. Secondo l'accusa in diciannove anni, a partire dall'anno 2000, sarebbero state gettate tonnellate di rifiuti, in particolare scarti di imprese edili. E non solo, anche rifiuti prodotti dal Gran Teatro Geox per cui era stato indagato Diego Zabeo padrone di Zed. In totale le persone finite iscritte nel registro degli indagati erano tredici, più tre aziende, tutte accusate di discarica abusiva e omesso controllo. Ma le indagini condotte dai carabinieri della Forestale, non hanno accertato chi ha materialmente gettato quella montagna di rifiuti. Inoltre, non sono state raccolte le prove sufficienti per incriminare dirigenti e tecnici di palazzo Moroni. Così il pubblico ministero Marco Brusegan, titolare delle indagini, ha chiesto l'archiviazione.

Le indagini

Era l'inizio dell'estate del 2018 quando i militari, hanno effettuato una serie di appostamenti tutto attorno al piazzale dell'ex Foro Boario di corso Australia. Si erano mossi a seguito di un paio di segnalazioni arrivate in Procura. E i loro appostamenti hanno dato esito positivo, perchè hanno "pizzicato" più di un camion arrivare nell'area e scaricare diversi quintali di materiale edile. In seguito sono stati iscritti nel registro degli indagati Giampaolo Negrin, ex capo del settore Patrimonio, Luigino Gennaro ex capo area dei Lavori pubblici, Franco Pavan ex capo settore infrastrutture, Michele Guerra anche lui ex capo settore Patrimonio, Stefano Benvegnù ex capo servizio Edilizia (ora indagato per la nuova Curva Sud dello stadio Euganeo), l'ingegnere Roberto Piccolo capo servizio delle Manutenzioni e responsabile del magazzino, Paolo Donà geometra, Claudio Zanon caposettore Manutenzioni e Giovanni Zampieri allora segretario e direttore generale del Comune. Quindi Antonio Galvani, amministratore delegato della GiZeta Group costruzioni generali Srl di Torreglia, e i due operai Ermes Gobbato e Alexandru Cupet. Infine un impresario edile di Castelguglielmo in provincia di Rovigo e appunto Diego Zabeo. Inoltre erano state indagate come persone giuridiche le due imprese edili e la Zed. Ma con la richiesta di archiviazione il caso è chiuso.

Lo smaltimento

A luglio del 2020 l'allora assessore all'Ambiente Chiara Gallani, ha fatto approvare in giunta una delibera che autorizzava la rimozione del materiale, abbandonato in maniera illecita, presente in un'area di circa mille metri quadrati dell'ex mattatoio di Corso Australia.

La Procura, a gennaio dello stesso anno, aveva già ordinato il dissequestro e così il comune ha potuto procedere alla bonifica della zona. L'operazione era mirata all'eliminazione dei rifiuti, in vista dei lavori per realizzare il grande punto vendita della multinazionale francese Leroy Merlin. 

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