Tre padovani nella direzione nazionale del Pd: Zan, Camani e Bettin

Lunedì 13 Marzo 2023 di Alberto Rodighiero
Alessandro Zan, Vanessa Camani, Massimo Bettin

PADOVA - Sono tre i padovani che fanno parte della nuova direzione nazionale del Partito democratico: Alessandro Zan, Vanessa Camani e Massimo Bettin. I tre esponenti dem sono stati eletti durante i lavori dell'assemblea nazionale del Pd che si è tenuta ieri nella Nuvola di Fuksas a Roma sotto la guida della neo segretaria Elly Schlein.

La direzione nazionale è composta da 124 membri eletti. Sessanta eletti dall'assemblea nazionale con metodo proporzionale, nella prima riunione successiva alle elezioni, e quattro rappresentanti eletti, nella medesima riunione, dai delegati all'assemblea nazionale della Circoscrizione estero. Sessanta indicati dai livelli regionali, compresa la Circoscrizione estero, tra amministratori locali e rappresentanti delle federazioni provinciali e dei circoli, nel rispetto del pluralismo politico, congressuale e della rappresentanza di genere.

Per quel che riguarda città e provincia le designazioni sono figlie degli equilibri usciti dalle primarie dello scorso 26 febbraio e dall'intesa raggiunta tra la neo segretaria e il suo sfidante, il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che, sempre durante l'assemblea, è stato designato presidente del partito. In quota Schlein sono stati eletti il parlamentare Alessandro Zan e la consigliera regionale Vanessa Camani. Espressione di Bonaccini è, infine, il portavoce del sindaco Sergio Giordani, Massimo Bettin. I risultati delle ultime primarie tra città e provincia hanno letteralmente spiazzato i maggiorenti del Partito democratico schierati, tutti o quasi, con Bonaccini. Quasi nessuno infatti si aspettava un 64.5% a 35.5% in favore di Schlein. Particolarmente doloroso è stato poi il risultato della città: 70% a 30%. Un risultato che ha ribaltato il responso delle consultazioni che si sono tenute nei circoli. In quell'occasione infatti a Bonaccini sono andati il 47,6% dei consensi (656 voti), a Schlein il 40,0% (551 voti), a Gianni Cuperlo il 9,9% (137 voti) e a Paola De Micheli il 2,2% (31 voti). Se però si scorporano i voti si scopre che in città, dove hanno votato 434 persone, l'affermazione di Bonaccini è stata più netta: 233 voti pari al 53,7% dei consensi. Schlein invece si è fermata al 35,3% (153 voti), Cuperlo al 10,1% (44 voti) e De Micheli allo 0,7% (3 voti). Domenica 26 febbraio però il discorso è stato completamente diverso. Su 71 seggi, Bonaccini è riuscito a spuntarla solo in 7 Comuni: Arzergrade, Borgoricco, Casale di Scodosia, Curtarolo, Pontelongo, San Piero in Gu e Solesino. In città, invece, non si tocca palla. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci