A 12 anni già dipendenti dal cellulare e il 92% dei ragazzini a quell'età ha già il proprio smartphone

Toglietemi tutto, ma non il mio smartphone. Si comincia a maneggiare da infanti quello dei genitori e nell'immaginario collettivo rappresenta fin da giovanissimi l'appendice hi-tech per eccellenza. Lo si riceve come regalo alla Comunione, tant'è vero che a undici anni, in prima media, praticamente ce l'hanno tutti. Da adolescenti il telefonino diventa l'indiscusso miglior amico, quello che non ti lascia mai e tu non lasci mai lui. Sempre acceso, sempre connesso, nascosto sotto il cuscino di notte, fedelmente in tasca, nello zaino, sopra il tavolo. Che sia scuola, casa, palestra, «come te nessuno mai». 

Tanto che un dodicenne padovano su cinque dà già segnali di dipendenza da mobile: non se ne separa mai, controlla compulsivamente telefonate e notifiche, se esce senza torna freneticamente a prenderlo.
Al popolo dei sempre rintracciabili la Consulta del Volontariato della Provincia di Padova, la Fondazione Antonveneta, il Centro Servizio Volontariato di Padova e l'associazione Genitori Attenti hanno dedicato una popolosa indagine, svolta nel corso dell'anno scolastico 2017/2018. La ricerca, focalizzata ad analizzare il fenomeno bullismo e la correlazione con le cyber-dipendenze tra gli iscritti alle scuole secondarie di primo grado, ha coinvolto 800 ragazzi di Padova e provincia di età compresa tra gli 11 e i 13 anni, che hanno accettato di rispondere a un questionario molto articolato. L'esito è da perfetta generazione i-phone: il 92% dei ragazzi ha dichiarato di possedere un telefono, l'81% di avere libero accesso ad internet mentre solo il 10% di poter collegarsi alla Rete esclusivamente in presenza dei genitori. Il 45% ha confidato di non avere alcuna restrizione nell'utilizzo dello smartphone...