Ristoranti e hotel, scatta la corsa per trovare altri lavoratori prima di Natale

Lunedì 13 Dicembre 2021 di Serena De Salvador
Ristoranti e hotel, scatta la corsa per trovare altri lavoratori prima di Natale


PADOVA - La nuova ondata di contagi continua a colpire il Padovano. Non solo sul fronte sanitario, ma anche su quello delle ricadute economiche, specie nei settori alberghiero e della ristorazione. Così in provincia, per il secondo anno consecutivo, il Natale e il Capodanno si ritrovano a fare i conti con le sferzate del Covid. E, in uno scenario già complesso per gli affari, a creare ulteriori problemi è anche la difficoltà nel trovare personale.
Sono infatti circa 4mila gli addetti a mancare all’appello, in tutte le mansioni: in primis le figure intermedie come aiuto cuochi e aiuto pizzaioli, ma anche i professionisti formati come gli chef e i direttori di sala, fino al personale a chiamata, ai baristi, ai camerieri, agli addetti alle cure termali e al personale d’hotel. Moltissimi infatti, con le chiusure dovute al lockdown, avevano cercato fortuna in altri settori e, con la ripartenza, non sono più tornati indietro. Una situazione a tratti paradossale, perché se da un lato il calo delle prenotazioni rende meno urgente il bisogno di trovare lavoratori extra per le Feste, dall’altro il clima di incertezza rende difficile anche capire quante forze in più serviranno realmente.

I COMPARTI
Hotel, bed&breakfast, ristoranti, bar, pizzerie vedono in questo periodo dell’anno un momento fertile grazie a cene in famiglia, veglioni, cene aziendali e fra comitive di amici, periodi di vacanza. Già da qualche giorno però le prenotazioni sono in calo e a questo si aggiungono anche le disdette di chi prima si era deciso e ora teme i contagi e le restrizioni causate dall’eventuale passaggio in zona gialla.
«Per quanto riguarda locali e ristorazione, sia a Padova che in provincia, stiamo registrando una flessione nelle prenotazioni –spiega Filippo Segato, segretario dell’Associazione provinciale pubblici esercizi (Appe)– In particolare siamo attorno al 25% in meno per il giorno di Natale e al 35% in meno per il Capodanno. Per Natale però molti ristoratori contano di poter recuperare sotto data, cioè nei prossimi giorni. Tanti clienti infatti sono titubanti nel prenotare con anticipo perché temono che cambino le regole, quindi chiedono informazioni, temporeggiano. Per il fine anno invece la situazione resta più incerta per il momento, specie per quanto riguarda i grandi gruppi di avventori».
 

GLI ADDETTI
Un quadro simile a quello che si vive nel comparto alberghiero e ristorativo delle Terme e che inevitabilmente si ripercuote sulla ricerca di personale. «Stimiamo che nei vari esercizi della provincia manchino circa 3mila addetti per coprire i servizi del periodo natalizio, quindi fino a dopo l’Epifania –aggiunge Segato– Parliamo davvero di tutte le mansioni. Ma soprattutto ne mancano circa 1.500 per i giorni specifici di Natale e Capodanno».
«A oggi alle Terme è occupato circa il 70% delle camere –chiosa Marco Gottardo, direttore di Federalberghi Terme Euganee– Il fatto è che la carenza di personale è ormai cronica fin dalla prima ondata del Covid. Paradossalmente, se restassimo su questa percentuale di prenotazioni la mancanza di lavoratori ci sarebbe, ma non supererebbe la soglia critica di quello che è purtroppo ormai diventato lo standard. Se invece (come dovremmo augurarci) l’occupazione aumentasse, allora sì ci sarebbe urgenza di trovare nuova forza lavoro».
«Consideriamo che, prima del Covid, nei momenti di grande afflusso come Natale e Capodanno serviva mediamente un 15-20% in più di lavoratori rispetto ai periodi normali.

Anche ora è così, ma dobbiamo tener conto del fatto che questo 15-20% in più si aggiunge a una situazione in cui il personale è già meno di quanto ne servirebbe. In numeri assoluti, su circa 5mila lavoratori, ne servirebbero tra 750 e mille tra settore ricettivo, ristorazione e terme».

A creare i maggiori problemi è quindi l’incertezza legata all’evolvere della pandemia. Le persone sono restie a prenotare e il maggior esempio sono le tante cene aziendali e veglioni di Capodanno che faticano a ingranare. Un fatto che però mette in difficoltà anche le attività. «Invitiamo i clienti a prenotare con anticipo –specifica Gottardo– perché in tal modo hotel e ristoranti potranno avere un’idea realistica delle richieste, ma soprattutto capire quanto e quale personale servirà davvero, senza trovarsi in emergenza all’ultimo minuto».
 

Ultimo aggiornamento: 14:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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