Incidente di Legnaro, tre morti. Diego Rampazzo, le ultime parole al figlio: «Ti prometto che ci vediamo in settimana»

Aveva due grandi passioni, il disegno e la pesca. Lavorava nell'edilizia facendo un po' di tutto, dall'imbianchino al posatore

Martedì 17 Gennaio 2023 di Gabriele Pipia, Serena De Salvador
Diego Rampazzo è morto in un incidente a Legnaro

SANT'ANGELO DI PIOVE DI SACCO - «Ti prometto che ci vediamo in settimana». Le ultime parole al telefono di Diego Rampazzo, 46enne di Sant'Angelo di Piove di Sacco morto nello schianto di domenica notte sulla statale Piovese, sono state rivolte al figlio sedicenne.

Una rapida conversazione con il ragazzino e con l'ex compagna tre ore prima della tragedia. Rampazzo e la sua ex Garo Costisanu si vedevano e si sentivano spesso. Il loro ultimo incontro risale al giorno della Befana e il successivo sarebbe dovuto avvenire entro pochi giorni. Niente da fare. Alle nove del mattino dopo Garo e il figlio sono qui, nella cucina della casa di via Piovese dove Diego viveva con i genitori, abbracciati al resto della famiglia. Lei piange disperata e lui ha gli occhi persi nel vuoto.

Le ultime parole scambiate con il figlio adolescente

«Domenica sera mio figlio era a casa dei nonni paterni - racconta Costisanu con la voce rotta dal singhiozzo - Alle 21.30 ha sentito Diego al telefono. Gli ha detto "Papà, sono dai nonni, passi di qui stasera?". Lui gli ha risposto che si sarebbero visti questa settimana. Sono state le ultime parole che si sono scambiati».
«Si erano visti per la Befana - prosegue la donna - Diego gli aveva regalato dei dolcetti che aveva messo da parte per lui». Ieri mattina alla mamma è toccato il triste compito di spiegare al figlio che un incidente gli aveva portato via il padre. «È stravolto, ha pianto tutto il giorno - ha spiegato ieri la donna - Sta male, tanto male. Io e lui non eravamo più una coppia: per quel che so la sua attuale compagna era Martina, l'altra vittima dell'incidente, ma di Diego posso ricordare solo cose belle. Era una persona che se aveva un problema o qualcosa che lo faceva soffrire teneva tutto dentro per non pesare sugli altri. Se qualcuno aveva bisogno e lui aveva la possibilità di aiutarlo non si tirava mai indietro. Ad esempio se qualcuno aveva bisogno di un lavoretto o una riparazione e non poteva pagare subito, Diego si dava da fare ugualmente. Sono davvero dispiaciuta: spero che ricordandolo tante persone abbiano modo di capire davvero chi era. Era pieno di amici proprio perché era un uomo buono».

Chi era Diego Rampazzo

Rampazzo lavorava nel settore edile facendo un po' di tutto, dall'imbianchino al posatore. Tra i primi a ricevere la tremenda notizia dell'incidente, pochi minuti dopo lo schianto della Audi A6 di Eduard Ndoj lungo via Romea, è stato Flavio, fratello di Diego. «Mi hanno chiamato in piena notte dei suoi amici, erano passati in quel punto pochissimi minuti dopo e avevano visto tutto. All'inizio non sono neanche riuscito a realizzare». Invece poi a Flavio è toccato l'ancor più terribile compito di dire ai genitori Antonia e Gianni che il loro Diego non sarebbe più tornato a casa. «Non sappiamo niente di cosa sia successo, anche i carabinieri stanno ancora cercando di capire. Io non conoscevo gli altri due ragazzi, pensavo che il guidatore fosse molto esperto perché per quanto so faceva il camionista. Io però non ho mai frequentato la compagnia di mio fratello: so che erano un gruppo grande e unito, ma queste persone non le ho mai conosciute direttamente».

Mamma e papà appoggiano sul tavolo una foto che ritrae il loro Diego il giorno del battesimo del figlio, poi riguardano un quadro da lui dipinto e lo accarezzano con lo sguardo. «Aveva due passioni, il disegno e le pesca - raccontano tenendosi stretta la mano -. L'avevamo sentito la sera stessa, avevamo anche conosciuto la sua ragazza. Era molto attaccato a noi, stava con noi più tempo possibile. Il funerale sarà alla chiesa di Vigorovea, poi verrà cremato e tumulato nella cappella di famiglia a Codevigo». La signora Antonia riprende quella vecchia foto e poi sospira: «Così è la vita. Troppo dura». 

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Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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