Addio a Giovanna, la nonna coraggio che cacciò i ladri da casa

Domenica 10 Maggio 2020 di Lorena Levorato
Giovanna Maretto, la nonna coraggio di Vigonza
VIGONZA -  Il cuore di Giovanna Maretto Derna, la nonna coraggio di Vigonza, si è fermato. Derna, 80 anni, è morta nel sonno, venerdì notte, mentre era ricoverata in cardiologia all’ospedale Sant’Antonio. A febbraio aveva superato un delicato intervento al centro Gallucci e si era ristabilita alla grande, ma durante la quarantena le sue condizioni si sono aggravate ed è stata ricoverata nuovamente.

Derna però non si è più ripresa. L’anziana era stata ribattezzata dal paese “nonna coraggio” perché nella fredda sera del 14 gennaio scorso due malviventi erano entrati in casa e lei, con il suo fisico fragile ma con coraggio e forza d’animo da vendere, li aveva affrontati facendoli scappare. «Pelandroni, andate a lavorare!», aveva gridato Derna ai due ladri. E i malviventi, sorpresi da quella nonna esile e coraggiosa, se l’erano svignata.

«Mia madre era forte ed energica, nonostante il suo fisico debole - racconta il figlio Pier Mario Scappato -. Eppure quella sera non si è fatta intimorire e ha fatto scappare i due ladri. Però quello stress emotivo e quella paura le hanno segnato il cuore già affaticato tanto che pochi giorni dopo è stata ricoverata al Sant’Antonio e poi al Gallucci dove l’hanno salvata. Al suo rientro stava bene, ma era molto debole, e durante questi mesi di quarantena era molto deperita e l’ho portata di nuovo all’ospedale. La notte tra giovedì e venerdì è morta, nel sonno. Senza quell’episodio di gennaio, mia mamma sarebbe ancora qui. Colgo l’occasione per ringraziare tutte le persone, in primis il sindaco di Vigonza e l’assessore regionale Roberto Marcato, che le sono stati vicini». «Un grande dispiacere la scomparsa di una donna che nonostante l’età aveva un grande spirito e carattere e forza di volontà - ha detto il sindaco Stefano Marangon -. Per il suo coraggio era stata premiata in consiglio comunale». 

BANDIERA
La scomparsa di Derna addolora anche l’assessore Marcato che a febbraio, all’indomani dell’episodio che la vide protagonista, andò a trovarla e le regalò la bandiera della Regione Veneto. «Innanzitutto porgo le mia condoglianze al figlio e alla famiglia - ha detto Marcato -. Oggi il Veneto senza Derna è più povero. Abbiamo perso una grande donna. E sono davvero, davvero molto dispiaciuto. Due cose mi porto dentro di lei: il coraggio straordinario che ha avuto, e la sua frase “Andate a lavorare, pelandroni!” che racchiude il valore del Veneto onesto, serio e che lavora. Il suo esempio è stato qualcosa di forte e di indelebile, una cittadina veneta esemplare, con una forza d’animo in un corpo così fragile». L’ultimo saluto a Derna sarà mercoledì pomeriggio nella chiesa di San Vito.
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