Padova. Il grido d'allarme dei residenti: «Piazza De Gasperi, lo spaccio è tornato»

Bivacchi, anche il monumento per l’11 settembre viene usato dai senza tetto come giaciglio

Sabato 15 Ottobre 2022 di Luisa Morbiato
Immagine scattata dai residenti

PADOVA - Nella zona della città che va dalla Stazione verso le piazze, molte sono le proteste dei residenti per la situazione nella quale versa l’area: gruppi di spacciatori che tranquillamente stazionano anche di giorno in attesa di clienti, risse ormai quasi quotidiane che troppo spesso sfociano in ferimenti, bivacchi notturno sotto i portici dei palazzi, sugli spazi verdi soprattutto in piazza Gasparotto, via Valeri dove in realtà sul marciapiede si rischia di calpestare persone avvolte in cartoni e coperte anche di giorno, in piazza De Gasperi e da ultimo i giacigli si sono estesi oltre il ponte del Corso.

Alcuni sbandati, come hanno documentato i residenti in zona, trovano riparo nelle parti interne del monumento di Libeskind dedicato alle vittime degli attentati delle torri gemelle del 2001.

Lungo il canale

Anche di giorno scendono lungo la riva del Piovego e si sistemano negli angoli più riparati del grande monumento. Li sistemano i loro averi e si preparano i letti con cartoni e coperte. Sembrava invece risolto, ma invece si è trattato di una breve parentesi durata qualche giorno, il problema di piazza De Gasperi nella porzione compresa fra il Corso e viale Codalunga. I residenti raccontano infatti che sotto i portici dei palazzi, nei rientri delle vetrine e negli angoli riparati sono tornati a dormire sbandati e spacciatori della zona. Si preparano per la notte creando a volte anche dì una sorta di “stanzetta” disponendo scatole di cartone e creando un giaciglio con coperte e indumenti. Dopo le ripetute recenti proteste di singoli cittadini e di quelli riuniti nel Comitato Residenti, la piazza era stata ripulita dai cumuli di pattume abbandonati vicini ai cassonetti o sulle aiuole e le sgradite presenze erano scomparse.

Bivacchi sotto il monumento che commemora l'11 settembre 2001

Il portavoce

«La situazione è tornata come prima - sottolinea Massimo Pupa portavoce del Comitato - giacigli lungo la piazza e sempre più numerosi. Anche i rifiuti sono ricomparsi per non parlare delle deiezioni umane e delle siringhe abbandonate a terra. Spacciatori e sbandati popolano la piazza anche di giorno ciondolando qua e là. Utilizzano i muretti delle aiuole, quando non si accomodano direttamente sull’erba, lasciando a terra rifiuti. Nella parte riqualificata verso via Trieste invece sul colorato campo da basket parcheggiano le auto». E proprio nella zona fiore all’occhiello della rivitalizzazione del comparto, come racconta un residente, gli spacciatori vivono tranquilli sulle panchine con la bicicletta parcheggiata a fianco pronti a partire per le consegne e, a volte, le panchine e l’arredo servono da custodia per lo stupefacente. Scene che si ripetono nei pressi delle fioriere e dell’altro arredo un po’ su tutto il perimetro di piazza De Gasperi e nel parcheggio. I controlli della polizia locale, carabinieri e polizia di Stato, apprezzati dai cittadini, non sono però sufficienti a sanare una situazione che si trascina da troppo tempo. Sono molteplici le testimonianze del degrado che impera in piazzetta Gasparotto. Dove nonostante vi si affaccino gli uffici dei Servizi Sociali del Comune, di Azienda 0 dell’Ulss e altre attività, la piazza è costantemente occupata da gruppi di spacciatori non solo la sera ma anche durante la giornata. Una situazione che crea grande disagio a chi abita o lavora sulla piazza ma che non accenna a migliorare. La sporcizia e la frequentazione sta invece peggiorando secondo le testimonianze di residenti e lavoratori. La notte poi lo spazio diventa una sorta di dormitorio dove la presenza di giacigli è consistente e si estende a via Valeri che corre tra la piazza e un altro dei punti neri della città: il Pp1 il grande spazio da anni abbandonato dove trovano rifugio spacciatori e clienti.

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 20:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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