PADOVA - È un grido di aiuto quello lanciato da Gianpaolo Facco, titolare del bar Steampower di piazza delle Erbe. La sua attività è il bersaglio preferito di un gruppo di sbandati che staziona tutti i giorni tra la piazza e la vicina via Squarcione. Facco racconta di minacce, schiamazzi, molestie a clienti e dipendenti, tanto da essere costretto ad anticipare la chiusura serale rinunciando agli incassi per la sicurezza del personale e la propria. A raccoglierne le proteste l'onorevole Andrea Ostellari e il consigliere comunale leghista Eleonora Mosco.
Tre dipendenti si sono licenziate per paura
«Gestisco il locale dal 2014 e la situazione è andata peggiorando. Nell'ultimo periodo siamo assediati da un gruppo di sbandati, sempre ubriachi e alterati, che ci hanno più volte minacciati - spiega Facco - Tre dipendenti si sono licenziate: avevano troppa paura all'ora di chiusura alle 22». «Venerdì e sabato potrei chiudere all'1 ma ho anticipato - prosegue il titolare - si muovono tutto il giorno tra il supermercato della piazza, dove fanno il pieno di alcolici, i nostri tavolini che occupano per consumarli e l'ingresso dei bagni pubblici. Se tento di mandarli via minacciano pesantemente, spaventano i clienti e se vanno urlando e lanciando oggetti. Urinano ovunque, soprattutto in via Squarcione, protetti dal cantiere». Numerose le chiamate alle forze dell'ordine da parte dei residenti a causa degli schiamazzi e delle risse tra i gruppetti di sbandati. Particolarmente molesta è una donna, volto noto alle forze dell'ordine, con diversi precedenti e in cura psichiatrica. «Ha lanciato un bicchiere a un gruppo che stava festeggiando una laurea perché si sono rifiutati di offrirle da bere - continua Facco - In un'altra occasione si è spogliata completamente e si è messa a ballare e ha affrontato una dipendente impugnando una bottiglia.
Ordinanza sull'accattonaggio molesto
«Gli esercizi pubblici sono presidi di sicurezza che oltre alla grave crisi economica devono affrontare i problemi di sicurezza, non possiamo continuare a perdere locali - afferma Mosco - Ho presentato molte mozioni e proposte in consiglio comunale, cadute nel vuoto. Proponiamo di applicare il daspo urbano anche in centro storico, che ci sia un presidio di forze dell'ordine nelle piazze e l'aumento del personale della polizia locale. Il servizio notturno con sole due pattuglie non è sufficiente. Vogliamo il ripristino dell'ordinanza sull'accattonaggio molesto eliminato dall'attuale amministrazione. Si deve smettere di desertificare il centro. È questa l'Urbs Picta che offriamo a turisti e padovani? Il tema sicurezza va affrontato sui piani dell'ordine pubblico, commerciale e sociale». «Chi lavora merita rispetto - sottolinea Ostellari - l'amministrazione deve tutelare i cittadini attraverso politiche di sicurezza ma c'è chi parla di inclusione e liberalizzazione della droga. Invece dobbiamo punire anche i piccoli spacciatori aiutando i consumatori, che sono persone fragili. La visione non deve essere ideologica ma rispondere ai cittadini che chiedono di vivere in una città tranquilla».
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