Padova. Debora Sorgato indagata per calunnia a Manuela Cacco: sono le due donne del delitto Noventa

Riguardo alle armi trovate nella casa dell'ex maresciallo Verde, Sorgato ha detto che appartenevano a lui e a Cacco

Venerdì 25 Novembre 2022 di Marco Aldighieri
Debora Sorgato è indagata per calunnia
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PADOVA - La donna delle pulizie Debora Sorgato, già in carcere per l’omicidio di Isabella Noventa, è finita di nuovo nei guai. La sorella di Freddy è stata accusata di calunnia ai danni del suo ex compagno Giuseppe Verde e della complice nel delitto della segretaria di Albignasego, Manuela Cacco ex tabaccaia di Camponogara in provincia di Venezia. Il pubblico ministero Giorgio Falcone, titolare delle indagini, ha chiuso il fascicolo e a breve ne chiederà il rinvio a giudizio. Debora durante l’udienza del 17 giugno dell’anno scorso, sulle armi ritrovate nell’abitazione di Verde il 7 marzo del 2016, in aula ha dichiarato che le pistole appartenevano all’ex maresciallo dei carabinieri e alla Cacco.

Un mucchio di bugie, secondo l’accusa, dette per salvare l’imputato: suo fratello Freddy. Tra l’altro l’ex autotrasportatore, dietro alle sbarre pure lui per avere assassinato Isabella Noventa, il 3 febbraio di quest’anno è stato assolto dai giudici del Tribunale collegiale per non avere commesso il fatto. Una assoluzione non digerita dalla Procura che, sempre attraverso il sostituto procuratore Falcone, ad aprile di quest’anno ha presentato ricorso in Appello.

Il fatto

La sera del 7 marzo del 2016 Giuseppe Verde, ex maresciallo dei carabinieri ed ex compagno di Debora, ha fatto ritrovare agli uomini della Squadra mobile 124 mila euro e due pistole vecchie, ma perfettamente efficienti: un’Astra di fabbricazione spagnola 9x21 e una Beretta calibro 7.65 con relative munizioni. Debora Sorgato per le armi ha scelto di patteggiare un anno, mentre Freddy ha voluto andare a processo e ha ottenuto l’assoluzione. E durante il dibattimento il giorno 17 giugno di quest’anno la donna delle pulizie, in collegamento video dalla casa di reclusione di Vicenza, ha rilasciato la sua testimonianza. «Circa cinque o sei giorni prima dell’arresto (avvenuto il 16 febbraio del 2016, ndr) - ha giurato - Manuela Cacco mi ha consegnato una scatola. Non voleva tenerla nella tabaccheria e prima la aveva custodita in un negozio di oreficeria. Temeva una perquisizione». E ancora: «La scatola mi si è aperta e sono uscite le pistole. Allora ho chiamato Giuseppe Verde perchè le conservasse a casa sua, volevo preservare mio figlio minorenne. E poi quella stessa notte, dopo l’una, ho chiamato al telefono cellulare Cacco per avere spiegazioni sulle armi. Insomma, Freddy delle pistole non ne sapeva nulla. Invece i soldi erano miei e di mio fratello». Un vero e proprio colpo di scena, ma gli inquirenti non hanno creduto a una sola parola pronunciata da Debora Sorgato, ora indagata per calunnia.

La detenzione

I fratelli Debora e Freddy Sorgato, condannati in via definitiva a trent’anni per avere ucciso la segretaria di Albignasego Isabella Noventa la sera tra il 15 e 16 gennaio del 2016, a febbraio di quest’anno hanno cambiato carcere. Entrambi sono stati trasferiti nella casa di reclusione di Bollate a Milano. Un penitenziario modello, dove l’ex autotrasportatore sta proseguendo i suoi studi universitari.

Ultimo aggiornamento: 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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