PADOVA - Una valigia, due sacchetti e tre peluche. È tutto ciò che Oxana è riuscita a portare via dalla sua casa di Leopoli, in Ucraina. È scappata assieme al figlio Luka, 2 anni, malato di leucemia.
«Abbiamo saputo che nostro figlio era malato il 21 gennaio, meno di due mesi fa – racconta Oxana – Pochi giorni dopo l’ospedalizzazione a Leopoli, il 24 febbraio, è cominciata l’invasione russa. Quasi subito ci siamo dovuti rifugiare nelle cantine dell’ospedale. Non riuscivamo a completare i trattamenti di chemioterapia, venivano costantemente interrotti dalle sirene antiaeree, e dovevamo correre nei sotterranei». Non poteva andare avanti così. Così Oxana ha raccolto ciò che ha potuto ed è scappata in Polonia, all’ospedale di Kielce. Ha lasciato gli altri due figli di cinque e 14 anni al marito. «Abbiamo viaggiato in autobus, ho lasciato i fratelli di Luka con il papà che non può partire perché è chiamato alle armi – continua – Però mio figlio necessita di un trapianto di midollo. Un’operazione impossibile lì dove eravamo stati sfollati. Il mio secondo figlio, quello di cinque anni, è un potenziale donatore e spero possa raggiungerci presto». Oxana era disperata. Un’amica che abita a Chioggia ha avuto un’idea. Ha preso contatti con l’associazione Team for Children e ha chiesto se era possibile portare Oxana e Luka in Italia. «Ci siamo attivati subito – spiega Chiara Girello Azzena, presidente dell’associazione – Il pensiero di questa donna sola che scappa con un figlio gravemente malato, lasciandosi dietro il resto della famiglia, ci ha spinti a fare del nostro meglio». Così Azzena ha contattato la Croce Verde e nel giro di poco due autisti, un socio di Team for Children e una interprete sono partiti alla volta di Kielce. Un viaggio di due giorni, 2.600 chilometri andata e ritorno.
Ora Luka è ricoverato nel reparto di Oncoematologia pediatrica diretto da Alessandra Biffi. «È arrivato ieri (martedì, ndr) verso le dieci – riferisce Biffi – Stiamo procedendo alla diagnosi per capire se riprendere la terapia iniziata in Ucraina o modificarla. Come l’altro paziente, un bimbo di 4 anni, le sue condizioni generali sono discrete». Oxana alloggia in un appartamento a Casa Santa Rita pagato da Team for Children. «Siamo pronti a fare di più – dice Azzena – Abbiamo messo a budget 25 mila euro per aiutare qualsiasi altra persona nelle condizioni di Oxana». La speranza è che si possa portare a Padova anche il bimbo di cinque anni, potenziale donatore di midollo per il fratellino.