Dal Ben: «Lo diciamo sottovoce ma la pressione sugli ospedali sta calando»

Dal Ben: «La pressione sugli ospedali in calo»

Mercoledì 14 Aprile 2021 di Gabriele Pipia
Il direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Padova Giuseppe Dal Ben
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PADOVA - «Lo diciamo sottovoce, ma tanto sottovoce». Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Padova, esordisce nel punto-stampa settimanale ripetendo come un ritornello questo concetto. «Non abbiamo alcuna bandiera della vittoria da alzare». Dopo questa premessa per evitare illusioni, però, ci sono i numeri. Sono tanti e tutti incoraggianti. Nei due ospedali di Padova calano i ricoveri complessivi e anche quelli in Terapia intensiva. Diminuiscono gli interventi del 118 e gli accessi al pronto soccorso. Scende il numero totale dei contagiati e pure quello dei nuovi tamponi positivi. Tutti gli indicatori vanno dunque nella stessa direzione: da quando a metà febbraio la curva della pandemia aveva ripreso paurosamente a crescere, questa settimana registriamo per la prima volta un’inversione di tendenza.

Per capire se la terza ondata si sta davvero sgonfiando sarà fondamentale analizzare i dati di martedì prossimo, ma intanto in via Giustiniani può tornare l’ottimismo. 


I NUMERI
Il dg Dal Ben parte da un dato che riguarda l’intera provincia. «Abbiamo oltre settemila persone positive ma dieci giorni fa erano novemila abbondanti. Il numero è ancora alto ma stiamo continuando a calare e questo è importante. Si abbassa anche l’incidenza dei nuovi casi per 100 mila abitanti: oggi siamo a 200. Lo stesso trend vale per i nuovi tamponi positivi che processiamo qui a Padova: nell’ultima settimana sono stati 672 mentre in quella precedente erano stati 900. Di questi 672 nuovi casi di positivi, le persone over 65 sono 108 mentre la settimana prima erano 140. Ciò significa che il virus colpisce meno questa fascia di età. È anche una conseguenza della campagna vaccinale completata nelle case di riposo».


GLI INTERVENTI
Nell’ultima settimana il Suem 118 ha effettuato 1.491 interventi di soccorso di cui 219 per sospetti casi Covid. Se il 6 aprile gli interventi di questo genere erano stati 46, poi è iniziata la discesa fino ai 25 dell’altro ieri. Un mese fa le missioni per il Covid erano state 76: il numero si è dimezzato. 
Importante anche il calo degli accessi nei due pronto soccorsi. In una settimana ci sono stati 123 accessi in area Covid ma attenzione: dopo il picco del 6 aprile con 25 pazienti siamo scesi ad una media di 16. 


LE DEGENZE
Tra le 123 persone arrivate al pronto soccorso Covid troviamo 37 pazienti poi ricoverati. Quasi il 30 per cento, dunque, ma anche questo dato è in calo. Per quanto riguarda i bambini, invece, in una settimana ci sono stati 54 accessi Covid al pronto soccorso pediatrico: 10 bimbi avevano effettivamente il virus ma non c’è stato alcun ricovero. 
In questi sette giorni sono state prese in cura nei reparti Covid dei due ospedali 156 persone mentre la settimana precedente erano state 190. In area medica siamo scesi da 98 a 82: la maggior parte al reparto di Malattie infettive dove il 7 aprile erano 51 mente oggi sono 40. Gli altri ricoveri sono distribuiti negli altri reparti (c’è pure una donna in Ginecologia). 
Nell’area sub-intensiva siamo passati dalle 50 degenze del 5 aprile alle 33 di oggi mentre nelle Rianimazioni ora contiamo 36 ricoverati mentre una settimana fa erano 45. In Terapia intensiva l’età-media si è ulteriormente abbassata: è di 63 anni e il paziente più giovane ha 31 anni. La media-età complessiva, considerando anche le aree non critiche, è di 68 anni. 
Il dg Dal Ben assicura che proseguono le terapie con gli anticorpi monoclonali (l’Azienda sta trattando 48 casi) e le cure con il plasma iper-immune: «La donazione è sempre gradita». 


IL FUTURO
La pressione sugli ospedali si sta piano piano allentando e il dg prova con fiducia a guardare oltre: «Stanno pure aumentando i ricoveri extra-Covid, noi non vediamo l’ora di tornare alla normalità. Per quanto riguarda l’attività chirurgica negli ospedali stiamo facendo gli interventi urgenti e quelli richiesti entro 10 giorni, per gli altri siamo speriamo di ripartire il prima possibile». La chiusura del punto-stampa è con l’ennesimo appello ai cittadini: «Mascherina, distanziamento, igiene delle mani. Il senso civico resta fondamentale, ognuno può contribuire ad aiutare gli ospedali». 
 

Ultimo aggiornamento: 17:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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