Dad, regole più elastiche a scuola: mille classi tornano in aula

Lunedì 7 Febbraio 2022 di Gabriele Pipia
Code come queste per fare i tamponi ai più piccoli non si vedranno più

PADOVA - Si cambia ancora. E questa volta è un cambiamento che rende felici tutti: presidi, insegnanti, alunni e genitori. Da oggi scattano le nuove regole più morbide per le quarantene: in tutta la provincia di Padova mille classi potranno tornare fin da subito in aula dopo aver passato gli ultimi giorni a casa con la didattica a distanza. Una vera rivoluzione, considerato che la scorsa settimana erano 1.100 le sezioni padovane (perlopiù degli asili) costrette alla dad. 

COSA CAMBIA
Partiamo proprio dagli asili.

Torneranno in classe moltissimi bambini perché le nuove norme alzano a cinque casi il tetto minimo per attivare la dad. Rientro in aula anche per chi è in quarantena da almeno cinque giorni e avrebbe dovuto farne altri cinque: il governo ha infatti dimezzato i tempi e per ritornare basta avere un tampone negativo. Anche alle elementari e alle medie assisteremo già da questa mattina a moltissimi rientri. Chi è vaccinato o guarito, infatti, in ogni caso potrà sempre continuare a frequentare la scuola in presenza. 


IL PROVVEDITORE
Non esiste ancora un dato preciso di quante classi rientrano già da oggi a scuola, ma sia i presidi che l’Ulss stimano che quelle con cinque positivi siano tra il 15 e il 20% sul totale delle classi in quarantena. Sono un migliaio, dunque, quelle attese subito tra i banchi. 
Il primo ad esprimere soddisfazione è il provveditore Roberto Natale. «Direi che tutto ciò è coerente con il concetto di cluster. Il riscontro di 5 positivi nella stessa classe può essere un segnale della presenza di un cluster scolastico, da qui la necessità di un periodo di quarantena per evitare ulteriore diffusione del contagio. Negli altri casi, dove la positività discende da contatti extrascolastici, come dimostra la casistica, l’autorità sanitaria ritiene sufficiente isolare soltanto i positivi e porre tutti gli altri in autosorveglianza». 


I PRESIDI
Federica Silvoni dirige l’istituto comprensivo di Albignasego ed è la presidente provinciale dell’Associazione nazionale dei presidi. Dalle sue parole emergono soddisfazione e malumore. La soddisfazione: «La semplificazione delle regole aiuta noi e le famiglie, dà un senso alla vaccinazione e all’immunizzazione da guarigione anche ai più piccoli. Noi presidi siamo sollevati che finalmente il governo abbia ascoltato il disagio emerso da più parti». 
Il malumore: «Gli Istituti, i referenti covid, le segreterie e di dirigenti scolastici hanno lavorato facendo le veci del Sisp sul tracciamento. Ci è stata attribuita la competenza di decretare una quarantena quando esula completamente dai nostri poteri. I dirigenti - insiste Silvoni - hanno fatto di tutto pur di mantenere una certa normalità a scuola che era completamente saltata. Abbiamo mandato una lettera alla Regione e all’ufficio scolastico del Veneto portando la voce, l’esasperazione, la fatica di chi è votato al tracciamento lasciando indietro il vero lavoro del dirigente scolastico. Non ci ha risposto nessuno. Abbiamo chiesto un incontro alla Conferenza dei sindaci dell’Ulss 6 e siamo in attesa che venga fissata. È il momento di ritornare ognuno ai propri compiti».
Per Concetta Ferrara, dirigente dell’XI istituto comprensivo di Padova, «ben vengano le nuove regole. Viene semplificato l’iter dei tracciamenti ed arriva in un momento in cui la curva pandemica è in discesa. Tutta la scuola aveva bisogno di tornare alla normalità e in questo modo ci siamo vicini».
 

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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