MONSELICE - In casa dell'istruttore di fitness e di body building Simone Venturini di 38 anni, rivenuto morto la mattina di lunedì, 24 aprile, i carabinieri hanno trovato e sequestrato diverse sostanze utilizzate per "gonfiare" i muscoli. Alcune scatole di anabolizzanti e anche di ormoni femminili di solito assunti per equilibrare il testosterone maschile. Inoltre è stata sequestrata una siringa con all'interno del liquido e delle bustine con una polverina bianca. Gli inquirenti sospettano che si possa trattare di cocaina. Gli esami tossicologici saranno effettuati dall'esperta Donata Favaretto, nominata dal pubblico ministero Benedetto Roberti titolare delle indagini. Oggi, invece, nel primo pomeriggio è prevista l'autopsia sul giovane atleta, che sarà eseguita dal medico legale Antonello Cirnelli.
Simone, originario di Pozzonovo, era piuttosto conosciuto in zona, sia perché la sua famiglia gestisce un'azienda molto avviata proprio nel comune di Pozzonovo sia perché era solito frequentare le palestre per allenarsi. Il 38enne, padre di due bambine, amava praticare il bodybuilding e si allenava regolarmente sia da solo che seguito dal personal trainer. Negli ultimi anni, il suo fisico aveva sviluppato una considerevole massa muscolare, che Venturini non mancava di mostrare nei suoi profili social. Muscoli ipertrofici, resi ancora più visibili dalla quasi totale assenza di grasso corporeo. La sua grande passione lo aveva recentemente portato a prendere un patentino per esercitare l'attività di istruttore di fitness e sala pesi. La Procura al momento ha aperto un fascicolo senza notizia di reato e senza indagati. Nei prossimi giorni gli inquirenti sentiranno anche gli amici e i parenti dell'atleta.