Tamponi, il piano di Andrea Crisanti è un caso: gelo del ministro

Martedì 1 Settembre 2020
Tamponi, il piano di Andrea Crisanti è un caso: gelo del ministro

Ieri in Italia sono stati contabilizzati 58.515 tamponi, domenica ben 81.723, sabato addirittura 99.108. Comunque e sempre troppo pochi secondo Andrea Crisanti, direttore dell'unità di Microbiologia e Virologia dell'Azienda ospedaliera di Padova, che propone di quadruplicare la capacità diagnostica nazionale: è quanto prevede il Piano nazionale di sorveglianza che lo scienziato ha presentato «su invito di alcuni membri del governo», come ha puntualizzato lui stesso in un intervento sul Corriere della Sera. Ma fra quegli esponenti non c'è il ministro Roberto Speranza (Leu), che ne avrebbe infatti scoperto l'esistenza solo dalla lettura dei giornali, al punto da rispondere in queste ore con toni gelidi a chi gliene ha chiesto conto: nulla di deciso, insomma, malgrado l'entusiasmo del suo vice Pierpaolo Sileri (M5s), oltre che della sottosegretaria Sandra Zampa (Pd).

 

Covid, Andrea Crisanti e la seconda ondata del virus: obiettivo quadruplicare il numero di tamponi

Uno studio per un "piano nazionale di sorveglianza" sul Coronavirus, per quadruplicare il numero di tamponi, da 75-90.000 a 300.000 al giorno, è stato chiesto dal ministero della Salute al microbiologo Andrea Crisanti , considerato il padre del progetto dei tamponi di massa realizzato dalla Regione in Veneto.



LA PROPOSTA
Il medesimo Crisanti, del resto, ieri ha dichiarato all'Ansa: «La proposta che ho inviato al Governo per un piano nazionale sui tamponi è una bozza, ancora informale, e avrei preferito fosse rimasta tale. Confermo che l'obiettivo è aumentare in modo esponenziale i test, fino a quadruplicando il numero attuale di tamponi per affrontare con più sicurezza la riapertura delle scuole e la ripresa di tutte le attività lavorative». Ma non c'è nessun incarico ufficiale dietro a quel progetto. «È nato ha ribadito il docente universitario da una discussione informale con alcuni esponenti del Governo. Mi hanno chiesto cosa si poteva fare per contrastare maggiormente la diffusione del virus. Ho risposto che, se questo era il problema, potevo dare il mio contributo. Ma ripeto, con un piano informale, che ho dato al ministero perché venga discusso, approfondito. Non è detto non sia perfettibile».

IL CORTEGGIAMENTO
Precisazioni che sembrano voler stemperare l'irritazione attorno a Palazzo Chigi per la divulgazione di un piano che punta a rivoluzionare il modello di gestione dei tamponi, finora affidato alle singole Regioni, senza che però il ministro della Salute (e nemmeno il suo collega agli Affari Regionali, il dem Francesco Boccia) ne sapesse niente. Del resto era stato proprio Crisanti a svelare che i suoi interlocutori erano stati i pentastellati e questa sua ricostruzione è stata poi confermata dal viceministro Sileri, che ad Agorà su Rai3 ha parlato così del progetto: «Mi è arrivato alla fine della scorsa settimana, l'ho letto sabato e oggi (ieri, ndr.) l'ho girato al Comitato tecnico scientifico». Il grillino ha aggiunto che il testo era stato spedito dapprima «a Federico D'Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento del Governo», probabilmente sull'onda del corteggiamento promosso dal Movimento 5 Stelle quand'era stata ipotizzata la candidatura del professore alle suppletive del Senato nel collegio di Verona. Ha continuato Sileri: «Avevo sentito in seguito D'Incà e, successivamente, mi ha chiamato Crisanti. Gli ho chiesto di inviarmi il documento che è arrivato alla fine della settimana scorsa». A ruota è tuttavia intervenuta pure la sottosegretaria dem Zampa, nel programma La vita in diretta su Rai1: «Ha elementi di interesse ma occorre capire come fare, che tipo di organizzazione, e servirà mettere in rete i laboratori. Noi abbiamo bisogno di aumentare il numero dei tamponi quindi è una iniziativa che vediamo con molto favore». Il ministro Speranza ha sempre ribadito l'importanza delle tre T: testare, tracciare e trattare. Ma appunto, fanno notare dal ministero della Salute, i tamponi sono solo una delle frecce in un arco che conta anche i farmaci, il vaccino, la biosorveglianza. 
A.Pe.

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