Covid. L'ultima di Crisanti: «Oggi non farei il vaccino», scienziati in rivolta

Sabato 21 Novembre 2020 di Alda Vanzan
Covid. L'ultima di Crisanti: «Oggi non farei il vaccino», scienziati in rivolta
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Bufera sul professor Andrea Crisanti, il padre dei tamponi molecolari, che sul vaccino anti-Covid ha detto di non poter accettare «scorciatoie» e che, quindi, se il vaccino sarà disponibile già a gennaio non lo farà.

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Dopo un'intera giornata di accuse giunte da tutta italia, il direttore del dipartimento di Medicina molecolare epidemiologia e Virologia dell'Università di Padova ha provato a puntualizzare («Non si strumentalizzi»), ma ormai il messaggio mediatico era passato: tutti i più grandi esperti favorevoli al vaccino, Crisanti no. Senza contare che anche i politici hanno cominciato a esporsi sul tema, tra cui il viceministro alla Salute Paolo Sileri e il governatore del Veneto Luca Zaia, da tempo non più in sintonia con il virologo padovano. «Il vaccino anti-Covid io lo farò», ha detto Zaia, aggiungendo che diventerà molto probabilmente una sorta di «passaporto sanitario».

L'immunologa Viola: "Vaccino, pronta a farlo, mi fido, non ascoltate chi insinua dubbi"

Antonella Viola, immunologa e ordinaria di Patologia Generale dell' Università di Padova, parla dell'opportunità di vaccinarsi contro il Covid in un lungo post su Facebook.

Viola afferma di essere assolutamente a favore in contrasto con quanto ha affermato ieri il virologo padovano Andrea Crisanti che si è detto scettico sul sottoporsi al vaccino già nel mese di gennaio.


LE REAZIONI
Tutto comincia giovedì, quando al festival della divulgazione scientifica di Focus, a Milano, Crisanti afferma: «Normalmente ci vogliono dai 5 agli 8 anni per produrre un vaccino. Per questo, senza dati a disposizione, io non farei il primo vaccino che dovesse arrivare a gennaio. Perché vorrei essere sicuro che questo vaccino sia stato opportunamente testato e che soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. Ne ho diritto come cittadino e non sono disposto ad accettare scorciatoie».


Le parole di Crisanti non passano sotto silenzio. Interviene per prima su Fb Antonella Viola, immunologa e ordinaria di Patologia Generale dell'Università di Padova: «Se a gennaio io venissi chiamata per la vaccinazione con il vaccino della Pfizer, non avrei nessun dubbio e sarei molto contenta di farmi vaccinare. E non perché sono incosciente o inconsapevole, esattamente per il motivo opposto: ho studiato il vaccino, so come è fatto e come funziona, ho seguito la sperimentazione e conosco le regole ferree che lo porteranno (speriamo) all'approvazione. Non ascoltate chi insinua dubbi: la scienza non accetta scorciatoie ed è aperta alla verifica dei dati».

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Non è da meno il rettore dell'Università di Padova, Rosario Rizzuto: «Il vaccino è uno strumento fondamentale e quando sarà approvato dai rigorosi controlli che presiedono il rilascio di un farmaco, è assolutamente sicuro. Quindi abbiamo grandi aspettative e nessuna esitazione ad utilizzarlo quando sarà disponibile».
«Io sarò la prima a fare il vaccino contro Covid-19, quando sarà il mio turno», dice la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa. E il direttore sanitario dell'Inmi Spallanzani, Francesco Vaia: «Quando le autorità regolatorie e le pubblicazioni daranno il via libera alla sicurezza e all'efficacia al vaccino anti-Covid io mi vaccinerò».


L'ACCUSA
Intanto Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell'Agenzia europea del farmaco Ema, si dice «esterrefatto» delle parole del virologo Crisanti: «Una dichiarazione irresponsabile e intollerabile». «Il vaccino sarà sicuro», dice il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. E il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli: «Mi vaccinerei oggi senza la minima esitazione».


Sdegnato l'infettivologo Matteo Bassetti: «Se avessimo detto una cosa del genere io o il collega Alberto Zangrillo che cosa sarebbe successo?». Durissimo il dg dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Nicola Magrini: «Crisanti ha spesso parlato da esperto in questa pandemia, ma, da quello che dice non lo sembra affatto, credo che con le sue parole rechi un danno grave al Paese, oltre che a se stesso».


LA PREVISIONE
In mattinata anche il governatore del Veneto Luca Zaia (pur sottolineando che serviranno 20 milioni di siringhe e bisognerà cominciare già a cercarle) si è detto favorevole al vaccino anti-Covid: «Personalmente io farò il vaccino. Alla volta di gennaio ne avremo su piazza almeno sei. Non è obbligatorio, però si lasci la libertà di farlo a chi vuole». E ha azzardato una previsione: «Alla fine avremo un passaporto sanitario per il vaccino. Finirà così: oggi si chiede il test e domani chiederanno il vaccino. La comunità internazionale si tutelerà in questo modo: il vaccino diventerà un elemento dell'anagrafe sanitaria di ognuno di noi».


L'ACCUSATO
E Crisanti? «Una tempesta in un bicchiere d'acqua - ha provato a precisare ieri sera -. La mia è stata una risposta provocatoria a una domanda provocatoria, sulla base delle informazioni e delle conoscenze attuali. Ho chiesto criteri trasparenti e se questi ci saranno, mi vaccinerò».
 

Ultimo aggiornamento: 17:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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